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MONDOMedio Oriente nei Brics, così Mosca e Pechino si rinforzano

25.08.23 - 19:30
L'allargamento potrebbe fa perdere al dollaro americano il monopolio nell'economia mondiale
keystone-sda.ch / STF (Themba Hadebe)
Fonte ats
Medio Oriente nei Brics, così Mosca e Pechino si rinforzano
L'allargamento potrebbe fa perdere al dollaro americano il monopolio nell'economia mondiale

BEIRUT - L'annunciato allargamento della piattaforma dei paesi emergenti (Brics) ai pesi massimi del Medio Oriente, come Arabia Saudita, Iran, Egitto ed Emirati Arabi Uniti, segna un'accelerazione significativa nel processo di revisione degli equilibri globali a favore della Cina e della Russia e a scapito degli Stati Uniti.

È quanto emerge da analisi concordanti apparse sui media mediorientali, che sottolineano tra l'altro come si faccia sempre più concreta la possibilità che il dollaro statunitense perda il suo decennale monopolio nell'economia mondiale.

L'allargamento dei Brics ai paesi arabi e all'Iran «parla molto del desiderio (di questi paesi) di riequilibrare i legami con l'Occidente e di cercare partner alternativi oltre ai soli Stati Uniti», afferma Zine Ghebouli, dell'European Council for Foreign Relations citato dal sito di approfondimento mediorientale Middle East Eye (Mme).

Gli analisti regionali invitano anche alla cautela di non trarre conclusioni affrettate circa un processo tutto ancora da definire: «I paesi arabi che aderiscono ai Brics, tuttavia, non suggeriscono che stiano scegliendo un ordine particolare», afferma Ghebouli, secondo cui i paesi storicamente alleati degli Stati Uniti, come Arabia Saudita ed Egitto, non cercano di sostituire l'Occidente con la piattaforma Brics. «Lo status quo occidentale - afferma l'analista esperto di relazioni euro-mediterranee - nella regione araba è destinato a permanere».

È comunque un dato di fatto che la possibile adesione di questi paesi segna una svolta cruciale: l'Arabia Saudita è il principale esportatore di petrolio al mondo ed è sede dei due luoghi santi dell'Islam. L'Egitto, dal canto suo, è il paese arabo più popoloso ed è da decenni la pietra d'angolo dell'influenza di Washington nella regione.

Gli Emirati Arabi Uniti, affermano gli analisti, con questa mossa sembrano destinati a consolidare la propria reputazione di intermediario globale e di attore chiave tra Oceano Indiano e Mediterraneo. Dall'altra parte del Golfo, l'adesione dell'Iran sembra servire gli interessi strategici di Pechino di mantenere il Medio Oriente una regione stabile, lontana dalle tensioni tra Riad e Teheran, di recente tornati ad avere relazioni diplomatiche proprio a seguito della mediazione cinese.

«Dopo la guerra in Ucraina, Iran e Russia si sono avvicinati, uniti in parte dalle sanzioni imposte loro dall'Occidente», ricorda Middle East Eye. «L'inclusione dell'Iran (nella piattaforma Brics) ne rafforza anche l'influenza globale». E questo può servire gli interessi di chi spinge per una 'de-dollarizzazione' dell'economia globale.

«Essere sposati con il dollaro significa mantenere una dipendenza dai sistemi economici che sono, in ultima analisi, controllati dagli Stati Uniti», ha affermato Jalel Harchaoui del Royal United Services Institute. Mentre ancora Middle East Eye sottolinea che «il potere che il dollaro conferisce a Washington è diventato sempre più chiaro negli ultimi anni, in particolare il suo utilizzo nel sanzionare i paesi e nelle guerre commerciali».

«Per questo motivo - afferma Harchaoui citato da Mme - molte nazioni del sud del mondo sono attratte dal concetto di appartenenza al club Brics». «Tra i paesi arabi, l'Egitto, l'Algeria e, più recentemente, l'Arabia Saudita hanno mostrato interesse per una valuta Brics, o un meccanismo di scambio valutario che consenta di aggirare completamente il biglietto verde», ha aggiunto Harchaoui. 

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COMMENTI
 

centauro 1 anno fa su tio
Tutti paesi degni di nota per i loro principi democratici, chi si assomiglia.....

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a centauro
Luoghi indicati in cui stabilirsi per sfuggire alla persecuzione degli occidentali, vale soprattutto per tutelare meglio le donne 🤷‍♂️😜

Keope1963 1 anno fa su tio
Il livello si sta alzando talmente tanto che la Cina è diventata improvvisamente il miglior paese al mondo per qualità di vita 🤷‍♂️.

s1 1 anno fa su tio
Vedi che il livello del blog di sta alzando. Ci sono post a commento della cronaca internazionale con argomentazioni e spiegazioni che vanno oltre le spiegazioni superficiali buono/cattivo, bianco/nero, con noi/contro di noi propinate dal mainstream. Bene

F/A-19 1 anno fa su tio
I giganti si sono svegliati, noi occidentali invece siamo qui a fare leggi assurde per autoflagellarci, stessa cosa sta succedendo nella nostra piccola Svizzera, al posto di pensare ai veri problemi per ricollocarci nel mondo cosa facciamo? Mettiamo radar, mettiamo paletti, ci rendiamo la vita sempre più cara è complicata, creiamo stress, nervosismo e povertà, avanti così che imploderemo nel nostro marasma.

Honghy 1 anno fa su tio
È già Africa purtroppo

Arcadia7494 1 anno fa su tio
Risposta a Honghy
Addirittura? Quanto disfattismo, non supportato dai fatti.

Suissefarmer 1 anno fa su tio
l'Europa sarà la nuova Africa se i nostri politici non colgono l'occasione di trovare accordi

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Già nel 2019 un’autorevole testata finanziaria disse che il dollaro rischiava di perdere l’egemonia nel nuovo ordine valutario mondiale. 1) I futures petro yuan superano i benchmark. 2) Crescono gli acquisti di petrolio della Cina: gli esportatori hanno quindi l'opportunità di accettare valute al di fuori del dollaro. 3) I cambiamenti strutturali nella demografia della Cina implicano la necessità di internazionalizzare il renminbi. 4) Deficit gemello degli Usa: le preoccupazioni aumentano. Le previsioni del Congressional Budget Office mostrano che il debito degli Stati Uniti raggiungerà il 152% dell'output entro il 2048 dal 78% di oggi. Inoltre lo stesso Junker, citando un esempio, affermò che è assurdo che le compagnie europee acquistino aerei europei in dollari invece che in euro. Questo accadde nel 2019. Se il gruppo BRICS si ingrandirà non potrà che esserci un nuovo orientamento monetario e nello specifico l’indebolimento del dollaro americano. Personalmente credo che avere più concorrenza monetaria (e non una sola moneta padrona) dovrebbe trarre vantaggio a tutti.

Kyke 1 anno fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
E trarne svantaggio uno solo 🤗🤗

Roggino 1 anno fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
Molti di questi paesi sono visioni di singoli individui, quando questi singoli individui non ci saranno più cosa succederà a quei paesi?! E di conseguenza cosa succederà ai Brics?

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Roggino
Esisteranno ancora di nome e sulla carta geografica, Il regime corrotto ingrasserà, la Cina avrà accesso alle sue risorse il popolo resterà con i cocci in mano. Questo discorso non vale per Arabia Saudita ed Emirati Arabi che non hanno bisogno capitali cinesi, per il resto penso la direzione sarà quella.

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Risposta a Roggino
Lei pensa che il futuro di questi paesi non esisterà più senza chi li dirige ora? A mio parere ha una lungimiranza a corto raggio.

Kyke 1 anno fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
Non mi sembra che la visione della Cina sia cambiata dal 1979 anche se si sono succeduti diversi presidenti si sono succeduti. Ha avuto una continuità e una stabilità politica che le democrazie occidentali si sognano. Dove negli Stati Uniti ad ogni cambio di governo tutto quello che aveva fatto l’amministrazione precedente viene cancellato dove in Italia si succedono governi a ritmi annuali on biennali.

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Risposta a Kyke
Un altra volta mi trovo d’accordo col suo riflessivo commento.
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