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REGNO UNITOCoronavirus: la City prevede un cataclisma per l'economia

08.03.20 - 15:18
Si evocano perdite potenziali dalle proporzioni immani a livello globale.
Keystone
Operaie in una fabbrica di Shenzen
Operaie in una fabbrica di Shenzen
Fonte Ats
Coronavirus: la City prevede un cataclisma per l'economia
Si evocano perdite potenziali dalle proporzioni immani a livello globale.
Per numero di morti e impatto economico, la crisi attuale ha già superato la SARS.

LONDRA - Nata come un'emergenza sanitaria, l'epidemia di coronavirus spaventa ormai anche per le ripercussioni economiche su scala mondiale che minaccia di produrre. Con gli analisti costretti a rivedere al ribasso le previsioni per il 2020: e non solo per la Cina, dove si teme una contrazione nel primo trimestre dell'anno fino al 10% di una crescita già ridotta dal 6% al 5,4%, il tasso più basso dal '90.

Un contraccolpo di cui, nella City di Londra, alcuni economisti britannici stanno provando - come altri - a misurare l'entità globale in prospettiva con stime tutt'altro che tranquillizzanti. Fino a evocare perdite potenziali per l'economia complessiva del pianeta pari alla mirabolante cifra di oltre 1'100 miliardi di dollari.

Ad alimentare gli allarmi d'oltre Manica è arrivata questa settimana pure la notizia della bancarotta di Flybe, compagnia aerea locale britannica da tempo in crisi su cui gli effetti dell'emergenza Covid-19 si sono abbattuti come un colpo di grazia.

«Nell'economia interconnessa in cui viviamo oggi la Cina è chiaramente il principale centro manifatturiero, è la fabbrica del mondo - spiega all'ANSA Chris Ostrowski, direttore del think tank Official Monetary and Financial Institutions Forum -. Molte loro attività hanno un ricaduta globale». Rispetto alla pandemia di Sars del 2003, il virus COVID-19 ha già causato più morti, più contagi e maggiori danni all'economia mondiale, nota. Anche perché oggi il gigante cinese rappresenta quasi il 17% del Pil mondiale, rispetto al 4% d'inizio millennio. E una sua brusca frenata - secondo le proiezioni della società di consulenza Oxford Economics - rischia di costare più di 1'100 miliardi di dollari su scala globale: vale a dire quanto l'intero prodotto interno lordo dell'Indonesia, la 16esima economia al mondo.

«Rispetto alla crisi finanziaria del 2008 il quadro è persino più allarmante - sostiene Neil Sharing, di Capital Economics -, perché in quella crisi era stata colpita solo la domanda per via dello scoppio della bolla immobiliare. Mentre oggi la chiusura degli impianti produttivi indebolisce pure l'offerta».

Lo spettro del contagio sta avendo un impatto sproporzionato sulle attività commerciali, perché la gente ha paura di uscire di casa e i consumi precipitano, si sottolinea. Mentre la Banca mondiale ha già calcolato che una grave pandemia di coronavirus potrebbe causare una riduzione fino al 5% del Pil mondiale.

«I danni - prosegue Sharing - sono causati solo in parte dalla diffusione del virus. Sono i comportamenti dei consumatori, che si auto-isolano, non lavorano, non vanno al ristorante o al cinema, a preoccupare». Timori e incertezze confermati dall'andamento delle borse e dai mercati internazionali, reduci della peggiore settimana dell'ultimo decennio. «Soprattutto il mercato azionario ha dimostrato di non sapere valutare come potrà evolvere una situazione - conclude l'analista - destinata a durare per mesi o trimestri più che giorni o settimane, visto che il virus è già arrivato in Europa e a quanto pare anche negli Stati Uniti».

Un'epidemia ormai davvero globale dunque. Con ricadute, anche economiche, ugualmente senza confini.
 
 

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COMMENTI
 

tazmaniac 4 anni fa su tio
a pensar male, si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... vista la situazione dell'Italia nei confronti dell'UE, non vorrei che il governo abbia giocato sulla pelle dei propri cittadini per poi richiedere la concessioni sui capitali da restituire o fondi extra da ricevere... ;oI

miba 4 anni fa su tio
L'aumento dell'aspettativa di vita delle persone potrebbe incidere sugli enti previdenziali e sui conti degli Stati. Questo è quanto affermato dal Global Financial Stability Report l'11 aprile 2012, cioè 8 anni fa. Meditate (con la vostra testa) gente :)

Bayron 4 anni fa su tio
E le nostre scuole rimangono aperte!!!!

koalaboss 4 anni fa su tio
cari signori, ma vi rendete conto di come siamo messi? meriteremmo arrivasse davvero un cataclisma batteriologico! come lo affronteremmo? per una semplice influenza..è diventata un isteria di massa. Tutti gli anni ci sono persone anziane che muoiono per complicazioni dovute alla semplice influenza che si prende normalmente ma mai nessuno che ne parla. ADESSO, per una cosa del genere la gente va in crisi di massa e ha paura della sua stessa ombra… rendiamoci conto di come stiamo reagendo davanti ad una cosa simile. Come faremmo se arrivasse davvero un ipotetica ebola, peste bubbonica? voglio far ragionare la gente… È un influenza che colpisce più facilmente e con più violenza le persone già debilitate, ma rimane sempre un influenza.

tazmaniac 4 anni fa su tio
Risposta a koalaboss
Sulla questione panico ed isteria concordo, ma classificarla come normale influenza no, vai a rivedere un po' come funziona prima di scrivere a vanvera. Panico ed isterismo di massa NO, ma contenimento e non sottovalutare la questione SI, perchè se sfugge di mano, poi sono uccelli per diabetici...

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a koalaboss
Massì dai, anticipiamo un po' la dipartita di chi mangia con L'AVS e la Cassa pensioni. Chissenefrega , l'importante che non ci siano tuoi cari. Complimenti e tanta salute a te e ai tuoi cari. Ah, i miei hanno già tolto il disturbo ma in fondo è giusto così, a parte lavorare e amare e educare i figli non hanno poi fatto niente di speciale. Sei un grande ma non ti dico cosa-;((

koalaboss 4 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Grazie per la tanta salute, ma i miei cari ( entrambe i genitori) sono all altro mondo da un bel po.. il resto dei parenti sono belli lontani e non so esattamente di tutti. Però grazie :)

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a koalaboss
Anche i miei sono con i tuoi e spero di cuore che dove sono sia un posto migliore ;-))
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