Parte delle truppe russe si sono ritirate e le borse vanno finalmente in rialzo.
FRANCOFORTE - I negoziati tra Russia e Ucraina mettono le ali ai mercati. Gli investitori si mostrano ottimisti sull'ipotesi di una soluzione per porre fine alla guerra mentre si guarda all'andamento dei prezzi delle materie prime, con il petrolio in calo e il gas che non prosegue sulla strada del rialzo, pur riducendo il balzo del 12% registrato nel corso della giornata.
Sui listini europei e su quelli statunitensi torna il buonumore dopo settimane di sofferenza. Fanno eccezione i mercati asiatici, alle prese con le nuove misure restrittive per contenere l'avanzata dei contagi da Coronavirus. Con Wall Street stabilmente in rialzo concludono le contrattazioni in ottima forma Parigi (+3,08%), Francoforte (+2,79%), Madrid (+2,98%) e Milano (+2,4%). Più risicato il rialzo di Londra (+0,86%). I listini sono stati sostenuti dall'andamento positivo del comparto azionario delle auto (+5%) e delle banche (+4%).
Seduta in calo per la Borsa di Mosca, con l'indice Moex che cede lo 0,9% mentre quello in dollari balza del 7,1%. Si rafforza il rublo sul dollaro. La valuta russa scambia a 85 sul biglietto verde, ben lontano dai 75 del periodo antecedente alla guerra ma in netta ripresa rispetto ai primi giorni dell'invasione in Ucraina.
La flessione del prezzo del petrolio, con il Wti che ha toccato un calo di oltre il 4% a 101 dollari, pesa sul settore dell'energia (-2,1%).