Più attenzione ai piccoli negozi con la pandemia: «Se la gente lavora di più a casa, farà acquisti dietro l'angolo»
ZURIGO - Migros si appresta a chiudere un 2020 da record sul fronte dei guadagni, grazie alla vendita delle società deficitarie (Interio e Globus) nonché fra l'altro al buon andamento dei supermercati. In tempi di telelavoro la dirigenza torna inoltre a vedere di buon occhio i piccoli negozi.
In un'intervista pubblicata da Bilanz il presidente della direzione generale della Federazione delle Cooperative Migros, Fabrice Zumbrunnen, spiega che da tempo sono stati adottati provvedimenti per migliorare la redditività. Che in effetti è chiaramente migliorata, con un utile operativo Ebit che è passato dai 603 milioni del 2018 ai 686 milioni del 2019.
«Questo mostra che le misure erano giuste e che hanno avuto effetto», afferma il manager. «L'anno scorso abbiamo anche subito molti effetti negativi straordinari. Quest'anno saremo in grado di compensare l'impatto sfavorevole del coronavirus, soprattutto grazie ai supermercati e alle aziende del dipartimento del commercio. Chiaramente l'industria dei viaggi invece soffrirà molto».
Si prospetta quindi un 2020 complessivamente da primato? «Con tutte le sfumature e gli effetti del caso, sì», risponde il dirigente. «Ma questo ha molto a che fare con il dipartimento del commercio. Non è un segreto che le aziende che non abbiamo più nel nostro portafoglio non erano in attivo. Quelle che abbiamo ora hanno molto successo, non solo in termini di fatturato, ma anche finanziariamente».
Questo vale anche per Digitec Galaxus, la controllata attiva nel commercio online. «Ho sempre detto che con Digitec Galaxus avremmo guadagnato e ho spiegato che ci voleva del tempo. Abbiamo investito molto e abbiamo aumentato l'offerta da poche migliaia di articoli, al momento del lancio, a più di un milione oggi. Ora abbiamo già raggiunto gli obiettivi che erano fissati peri il 2022».
La domanda attuale continua a rimanere elevata, sottolinea Zumbrunnen. Questo vale anche per Ex Libris, LeShop e gli altri negozi online. Il 51enne dice anche di osservare cosa fanno gli altri grandi operatori del ramo, come per esempio Alibaba e Amazon.
Riguardo all'ampliamento della rete di negozi che ha visto Migros e Coop particolarmente impegnati negli ultimi anni sembra farsi strada un cambiamento di rotta. «Nel commercio al dettaglio c'è una chiara tendenza verso i piccoli formati. La vicinanza è particolarmente importante anche durante la crisi del coronavirus, il motto non è più regionale, ma locale», spiega il professionista di origini neocastellane.
«Se la gente lavora di più a casa, farà acquisti dietro l'angolo», prosegue Zumbrunnen. «Ecco perché ci sarà ancora più spazio per formati come Denner, Migrolino o Voi. Nell'ambito delle grandi superfici, invece, non abbiamo più intenzione di espanderci». E magari qualche punto vendita dovrà abbassare le saracinesche? «Non posso escludere la possibilità che una filiale qua e là chiuda: di solito lo facciamo quando troviamo una sede migliore nelle vicinanze», conclude.