HotellerieSuisse chiede di potenziare il sostegno al settore alla luce delle nuove limitazioni
BERNA - «Con il giro di vite annunciato oggi, la già drammatica situazione degli alberghi svizzeri è destinata a peggiorare». Ad affermarlo è HotellerieSuisse, che in una nota diramata in serata chiede «ampie misure di sostegno» per il settore alberghiero, alla luce del nuovo inasprimento delle misure per la lotta al coronavirus.
Le nuove limitazioni «imposte al turismo portano in dissesto la catena di creazione del valore del ramo». Nel concreto, scrive HotellerieSuisse, serve in particolare - e con urgenza - un sostegno diretto ai casi di rigore pari a 500 milioni di franchi. «Le aziende interessate che prima della crisi erano competitive devono beneficiare di contributi a fondo perduto».
L'associazione degli albergatori chiede pure una reintroduzione «immediata» del sistema di crediti transitori previsti dalla Legge sulle fideiussioni solidali COVID-19, la proroga delle procedure semplificate e l'estensione dei diritti al lavoro ridotto.
«La seconda ondata è tutto fuorché alle spalle. Le previsioni parlano di una ripresa lenta per il prossimo anno e di un ritorno alla normalità solo nel 2022, se non addirittura nel 2023. Se proprio ora dovesse intervenire un nuovo lockdown, sia esso locale o nazionale, molti alberghi sarebbero spacciati».