Questo strumento è stato utilizzato per combattere l'inflazione.
ZURIGO - Anche l'anno scorso la Banca nazionale svizzera (BNS) ha operato su larga scala sui mercati delle divise. Nel complesso, nel 2023 ha venduto l'equivalente di 132,9 miliardi di franchi di valute estere, come emerge dal rapporto annuale pubblicato oggi.
Nel primo trimestre le cessioni sono state per 32,3 miliardi, nel secondo per 40,3 miliardi, nel terzo per 37,6 miliardi, mentre nella quarta parte dell'anno si sono limitate a 22,7 miliardi. In effetti, in occasione della valutazione della politica monetaria dello scorso dicembre la BNS aveva dichiarato che le vendite di valuta non erano più una priorità nelle sue attività sul mercato dei cambi.
Le operazioni in questione hanno fatto parte della politica monetaria - insieme alla leva dei tassi d'interesse - in particolare a partire dalla metà del 2022. La BNS ha utilizzato questo strumento per combattere l'inflazione, in quanto le vendite di valuta estera tendono a determinare un rafforzamento del franco e un calo dei prezzi delle importazioni.