Nuovo singolo e videoclip per il cantautore ticinese
BELLINZONA - Da ieri è disponibile, sulle principali piattaforme digitali e su YouTube, il nuovo singolo di Giosia Perretta. S'intitola "Sognare" e con esso il cantautore ticinese classe 1995 invita tutti a non mettere limiti ai propri sogni. Lo fa con una canzone che risulta avvolgente e molto intima, curata dal produttore Andy Brook, oltre che con un videoclip realizzato dal mio videomaker di fiducia, Chris F., della Young Shooting Film.
Cos'è, per te, il sogno?
«È immaginare qualcosa che potrebbe accadere e, se ci si crede, è più probabile che accada. È lasciare vagare la fantasia nell'infinito».
Attraverso il sogno si può trovare una versione migliore di se stessi?
«Sì, penso che si possa dire così».
Parli indubbiamente al tuo pubblico, ma ti rivolgi anche a te stesso?
«Sicuramente c'è un invito a me stesso a non mollare, è quasi un incoraggiamento che mi do. Non è la prima canzone, tra le mie, con un duplice destinatario...».
Funziona, questo spronarsi?
«(ride, ndr) Non ho tirato ancora le somme... Ma ogni tanto la mente vola lì e mi ricordo di aver detto una cosa e quindi di doverla mettere in pratica! Una volta è successo che un amico mi ha fatto notare: "Tu canti questo ma adesso mi stai dicendo quest'altro...". Ogni tanto esce fuori l'auto-ammonimento (ride ancora, ndr)».
Quindi rischi pure di essere accusato di predicare bene, ma razzolare male?
«Esatto! Ma è per questo che ci tengo a precisare che mi rivolgo anche a me stesso: non è che tutto quello che dico lo metto sempre in atto così, naturalmente. Pure io mi devo sforzare, ogni tanto. Quindi canto, dicendomi: "Giosy, fallo!"».
Ogni giorno, quindi, è una sfida...
«È il mettersi alla prova ogni giorno, una tappa nel percorso verso la meta che mi prefiggo quando scrivo le canzoni».
Che scelte musicali hai compiuto?
«Non so spiegare bene com'è uscita questa base, con le percussioni che creano un ritmo portante, ricorrente. Quando lo suoniamo dal vivo esce diversamente...».
E del videoclip, che mi puoi dire?
«Ho coinvolto tre artiste - Alessia, Elodie e Lorena - che studiano danza e che hanno creato questa coreografia ad hoc, proprio partendo dal testo della canzone. Trovo che sia riuscita: in certi momenti ci sono proprio i gesti che indicano ciò che sto dicendo. Ho voluto che al centro del videoclip ci fosse anche l'arte, e non solo io».