Lorenzo Quadri, Municipale di Lugano, Lega dei Ticinesi
LUGANO - Come noto il DECS ha voluto riaprire le scuole dell’obbligo lo scorso 11 maggio, con modalità a dir poco “discutibili”. È infatti stata riavviata una scuola a tempo parziale, regolata da direttive astruse, che è lungi dal ricreare quella “normalità” invocata dal Dipartimento.
Un certo numero di genitori ha annunciato che non avrebbe mandato i figli a scuola. E le assenze - ennesima contraddizione nelle direttive dipartimentali - malgrado la scuola sia obbligatoria, sono considerate giustificate per definizione. Già, ma quanti sono i bambini ed i ragazzi assenti da scuola? Con toni trionfalistici, alla fine della scorsa settimana, il Dipartimento ha diramato un comunicato stampa in cui vantava presenze di allievi vicine al 96%.
Per quel che riguarda le scuole elementari del Luganese, si indica una presenza del 95.2% di allievi, mentre per le scuole d’infanzia si indica un 46.27%. Peccato che si tratti di cifre farlocche.
A Lugano infatti alle scuole elementari a frequentare non sono affatto il 95.2% degli allievi, bensì l’87.1%. Ovvero, oltre otto punti percentuali in meno. Una differenza non proprio trascurabile. Alle scuole dell’infanzia della città, per contro, sono presenti il 60.1% degli allievi. Qui la differenza dal dato dipartimentale è di quasi il 15% in più.
C’è da sperare che le cifre cantonali vistosamente gonfiate sulle presenze alla scuola elementare siano frutto di un errore e non di taroccatura volontaria. Però stranamente, ma tu guarda i casi della vita, il DECS non si sogna di correggere le fake news che divulga.