Massimiliano Robbiani, Deputato in Gran Consiglio della Lega dei Ticinesi
La situazione economica di chi vive e lavora in Ticino sta subendo le conseguenze pesanti delle chiusure settoriali imposte dalle autorità federali e cantonali a causa della pandemia covid-19. Il Gran Consiglio questa settimana ha dato il via libera a una nuova serie di aiuti concreti che sbloccano i crediti promossi dal Cantone per chi è con l'acqua alla gola. La Confederazione ha a sua volta annunciato nuovi aiuti ma non possiamo nasconderci dietro ai proclami: prima che questi soldi arrivino nelle tasche di chi ne ha bisogno passerà un tempo che sembrerà lunghissimo. Tirare fine mese o cercare di non far fallire esercizi pubblici, negozi o agenzie di viaggio è un'impresa alla quale lo Stato bernese ha risposto in ritardo. Ma non possiamo stare a guardare e ognuno di noi può contribuire a far stare in piedi la nostra economia. Se da un lato i negozi di alimentari beneficiano dell'impossibilità di andare all'estero a fare acquisti, dall'altro sembra mancare la stessa energia dei ticinesi ad aiutare chi è in difficoltà. Gli imprenditori, i ristoratori, i negozianti sono chiamati a essere creativi e molti di loro hanno saputo aprire un nuovo canale con i propri clienti, online o con il take away o con l'ordinazione e il ritiro della merce. Altri no, ed è davvero un peccato. Il nostro compito responsabile è quello di premiare chi cerca con ogni mezzo di stare a galla e per farlo bisogna usufruire di queste possibilità: una cenetta consegnata a casa il sabato sera, l'acquisto di qualcosa nella boutique sotto casa o di mascherine chirurgiche fatte in Ticino, la riservazione di un week-end rilassante in Svizzera tramite agenzia. Sono piccoli gesti che però costituiscono un aiuto concreto e immediato per chi ne ha bisogno. Aiutiamoci e aiutiamo tutti insieme perché solo uniti usciremo da questo incubo pronti a ripartire più forti di prima.