Lorenzo Onderka, Pura.
PURA - Ho letto l’articolo apparso su questa piattaforma, inerente al controllo effettuato dalla Polizia sull’autostrada a Mendrisio in data 25 luglio 2024. Premetto, sono un motociclista, e conosco molto bene i rischi che si corrono in caso di colonna: è molto più facile farsi male stando in colonna e muoversi a singhiozzo, che superare a velocità ragionevole le colonne ferme o molto lente.
Viviamo in un cantone dove la maggior parte dei progetti stradali atti a migliorare la viabilità sono miseramente falliti (ultimo in ordine di tempo: la circonvallazione di Agno). Altri progetti, come il rifacimento della rotonda di Caslano, hanno peggiorato la già difficile situazione di prima, anche se sono stati spesi milioni di franchi. Il fallimento della progettualità cantonale in questo contesto ha portato ad una esasperazione del traffico, e non è certo assillando e castigando gli utenti della strada che si risolvono i problemi.
Nell’articolo si è parlato di 16 motociclisti: ma quanti ne transitano ogni giorno sul quel tratto di strada? E quanti automobilisti? Non conosco i dati, ma si contano a decine di migliaia. Su un cantiere che già crea problemi di scorrimento, piazzare un blocco di Polizia in spazi angusti (alla faccia della sicurezza) per castigare 16 motociclisti (niente in tutto) è tutto tranne che comprensibile. Invito i responsabili di questi controlli a recarsi all’estero e imparare come altre nazioni/città gestiscono problematiche di traffico ancora più gravi di quelle che viviamo in Ticino. Per esempio, sulle autostrade della periferia di Parigi vi sono innumerevoli cartelli che invitano gli automobilisti a lasciare una corsia di emergenza libera in mezzo alle colonne di auto ferme o in movimento lento, corsia che gli utenti a due ruote sono autorizzati ad usare.
I motivi sono semplici ed efficaci: in caso di mezzi di soccorso, moto e scooter possono rientrare nelle colonne molto rapidamente; il traffico è meno intasato; lo scorrimento di moto e scooter avviene in modo sicuro e non a singhiozzo, e questo aumenta sensibilmente la sicurezza di tutti gli utenti, inclusi gli automobilisti. E’ ora di cambiare paradigma, e ragionare in modo moderno, svincolandosi da mentalità oramai obsolete che non portano soluzioni ma solo rabbia e frustrazione. E’ ora di ragionare in termini di risultati e non più di sole norme, leggi e sanzioni. E’ ora che le autorità guardino a noi non come trasgressori da tenere al guinzaglio, ma come cittadini degni di rispetto e fiducia. E’ il momento di trovare soluzioni, abbandonando la mentalità punitiva e assillante che ora predomina. E’ ora di cambiare registro.