Lo zurighese Miro Muheim potrebbe esordire nel suo Letzigrund contro la Serbia: «Ci saranno la mia famiglia e gli amici. È una gara speciale».
Venerdì gli elvetici sfideranno i serbi, mentre domenica la Nati si recherà a Tenerife per affrontare la Spagna.
ZURIGO - Nella serata di venerdì la Nazionale svizzera ospiterà la Serbia al Letzigrund, in occasione del penultimo match valido per il Gruppo 4 della Lega A di Nations League.
Per l'occasione il coach elvetico Murat Yakin ha convocato per la prima volta Miro Muheim, terzino rossocrociato dell'Amburgo, che milita in Zweite Bundesliga. «Quando mi ha chiamato Contini ero estremamente felice, ma anche un po' nervoso e ho subito comunicato la nozizia a mio padre», sono state le parole del giocatore in conferenza stampa. «Sono davvero orgoglioso di essere qui, voglio assolutamente dimostrare le mie qualità durante gli allenamenti e lascerò che tutto il resto venga da sé».
Con la sua squadra di club, il 26enne ha messo finora a referto sette assist per i compagni. «In questa stagione ho il vantaggio di crossare molti palloni e ho un piede sinistro abbastanza pericoloso. Coach Steffen Baumgart? È un allenatore che coinvolge completamente i propri giocatori e sono soddisfatto di poter collaborare insieme a lui. Il club ha un progetto interessante, i tifosi sono fantastici e il nostro obiettivo è quello di raggiungere la promozione. Negli ultimi tempi siamo leggermente calati, ma torneremo ad attaccare a pieno ritmo dopo la sosta dedicata alle Nazionali. Sono convinto che ce la faremo».
Quali giocatori conoscevi già prima di approdare in ritiro? «Non conosco nessuno veramente bene e ho visto molti volti nuovi, anche se con alcuni giocatori ho avuto a che fare ai tempi della U21, fra i quali Cömert, Rieder, Ugrinic e Okafor. Prima di arrivare ho parlato un po' con loro e anche con Sierro, con cui ho giocato a San Gallo».
La Nazionale scenderà in campo al Letzigrund e nel caso venisse schierato, lo zurighese si ritroverebbe a giocare davanti alla sua famiglia e ai suoi amici. «Sono sempre stato un grande tifoso dello Zurigo, anche perché ho iniziato proprio lì la mia carriera quando avevo cinque anni. L'albergo della Nazionale è inoltre a soli 15 minuti da casa mia e i miei amici vivono lì vicino. Per me sarà una partita speciale. Gli ultimi Europei? Ho guardato tutti gli incontri e sono dell'idea che la Svizzera abbia disputato una grande rassegna continentale. Ho visto la partita dell'Italia con alcuni amici italiani e in presenza anche di molti tifosi azzurri. Chiaramente mi sono dovuto nascondere un po' per non fare vedere la maglia della Nazionale (ride, ndr)».