Behrami: «La Nations League è stata caotica, a partire dalle convocazioni»
Valon scuro: «La fortuna da sola non basterà per riuscire a qualificarsi ai Mondiali».
ZURIGO - La Nazionale ha concluso le sei partite di Nations League con due pareggi e nessuna vittoria. I risultati fanno riflettere, ma almeno abbiamo fatto molte scelte tattiche giuste contro la Spagna: il sistema è stato quello corretto e il ritmo del gioco ci ha spesso permesso di controllare ciò che accadeva in campo. Ma gli errori individuali hanno deciso la partita, un problema ben noto che ci ha perseguitato in altre occasioni.
Certo, il confronto di non è stato un test affidabilissimo: la Spagna aveva già vinto il girone mentre noi eravamo già retrocessi... il match è stato però un’ottima occasione per dare minuti di gioco ai giovani. Ma siamo onesti, il tempo per la sperimentazione è già finito: le qualificazioni per i Mondiali sono dietro l'angolo e lì ci sarà una pressione diversa. In quel contesto ogni azione, ogni dettaglio, conterà.
Quello che mi dà più fastidio è che nella Nations League non si sia migliorato il livello generale della selezione. La differenza di qualità tra chi scende in campo e chi siede in panchina è infatti ancora troppo grande. E ciò è diventato particolarmente chiaro in Spagna. Yakin ha già in mente quello che sarà l’attacco del futuro, punterà su Vargas, Ndoye, Amdouni ed Embolo. Ma cosa succede se uno fallisce? Monteiro ha talento, ma non è ancora pronto per giocare titolare. E Okafor, usato come ultimo cambio? Il selezionatore ha dato un segnale chiaro: la sua posizione nella gerarchia è molto bassa.
Inoltre mi preme dire che tutto è stato caotico, a partire dalle convocazioni. Yakin ha chiamato oltre 40 giocatori, anche se la sua squadra tipo è definita da tempo. Ciò ha causato più caos che progressi, visto che ci sono solo dei dubbi per la posizione di difensore centrale e per quella di terzino destro.
È allarmante quanto sia stata veloce la “discesa” e, a questo punto, preoccuparsi non può essere considerata una debolezza. Deve anzi essere una spinta a cambiare le cose. Agli occhi degli appassionati, l’Europeo ha fatto guadagnare punti alla Nazionale, ma non durerà per sempre: con Petkovic ci bastò perdere un’amichevole per vedere scatenarsi le critiche. Al momento invece c’è molta calma intorno alla squadra, anche da parte dei media.
L'unica cosa positiva della campagna della Nations League è che siamo rimasti nella fascia 1 delle qualificazioni ai Mondiali e quindi abbiamo la possibilità di affrontare avversari più deboli. Ma la fortuna da sola non basterà per riuscire a qualificarsi. Ci vorranno una gestione chiara e la volontà di compiere i prossimi passi con decisione.