Sainz deluso dopo il ritiro a Spielberg: «Purtroppo è un po' la storia della mia stagione».
La Ferrari si gode la vittoria di Leclerc, ma sullo sfondo restano i problemi di affidabilità: «La macchina è molto veloce, ma...».
SPIELBERG - Da una parte la gioia per la vittoria importante firmata da Leclerc, dall'altra l'amaro in bocca per la doppietta sfumata e il ritiro di Carlos Sainz, che ha visto la sua monoposto andare in fiamme dopo un problema alla power unit.
Per lo spagnolo, che in un primo momento ha fatto fatica a lasciare l'abitacolo con gli steward - un po’ sorpresi - che si attardavano nell’intervento, ci sono stati anche momenti di apprensione. «Non ho avuto nessun segnale dalla macchina prima del problema, è successo tutto all'improvviso - spiega Sainz visibilmente deluso e frustrato - Il fuoco? Sapevo che c'era, lo vedevo già dagli specchietti ma nessuno lo spegneva o mi aiutava a scendere dalla macchina. A quel punto ho deciso di saltare fuori in qualche modo perché stava aumentando».
Sullo sfondo, nonostante Binotto abbia sottolineato i tanti aspetti positivi del GP d'Austria, restano alcuni problemi di affidabilità. «Dobbiamo controllare cosa non sia andato per il verso giusto - aggiunge il pilota - Abbiamo avuto dei problemi, ma è anche vero che la macchina è molto veloce. Oggi la doppietta era ampiamente alla portata, ma ci sono delle cose da rivedere per evitare altri ritiri forzati. Stavo prendendo il ritmo per lottare per il Mondiale, invece è successo questo. Quello che è accaduto oggi è un po' la storia della mia stagione».