Sette vincitori diversi in 14 gare. La Formula 1 va in vacanza ma il Mondiale è più vivo che mai
Nella classifica costruttori si profila una bella bagarre, ma per superare la Red Bull bisognerà essere perfetti. Non si può fare come la Mercedes…
STAVELOT - Non è una Formula 1 per deboli di cuore quella che va in vacanza fino al 25 agosto quando si ripartirà da casa Verstappen per il 15esimo gran premio dei 24 in calendario. Sette vincitori diversi in 14 gare hanno rivitalizzato un campionato che a inizio stagione si pensava già assegnato a Verstappen. Finirà con Max campione per la quarta volta, ma almeno non si sa chi vincerà il gran premio ancora prima di scendere in pista. L’incertezza è il sale dello sport, a meno che non si vada a vedere il Dream Team di basket americano alle Olimpiadi. Ma quello non è sport, è spettacolo puro. Alla F1 si chiedeva incertezza ed è quella che sta arrivando anche se alla fine dell’anno prossimo cambieranno le regole ancora una volta.
Un anno fa quando Max scattava oltre il decimo posto alla fine vinceva ancora lui. Oggi se scatta dietro fa fatica ad arrivare al podio. Lo abbiamo visto in Belgio su una pista dove è facile sorpassare, tanto che la Red Bull da tre anni la sceglie per cambiare i motori e arrivare poi bella fresca nella gara di casa di Max. Questa volta però la sua rincorsa si è fermata giù dal podio e Max non è riuscito ad aggredire neppure Leclerc. Ha incassato più punti del suo avversario più vicino in classifica, è vero, ma lì la colpa è di Norris più che altro, un ragazzo che comincia a farsi tremare un po’ troppo mani e gambe, quando gli passa davanti la grande occasione.
Una Red Bull umana rende tutto più interessante anche se una volta vince la McLaren, una volta la Ferrari e una volta la Mercedes… Certo per superare la Red Bull in classifica Costruttori (Max obiettivamente ha un grande margine) bisogna essere perfetti, non si può fare come la Mercedes che si è fatta trovare sottopeso distruggendo l’impresa di Russell. Nel giorno in cui il pilota aveva preso il sopravvento su ingegneri e computer, imponendo una scelta originale di una sola sosta, è mancato il lieto fine. Per 1,5 chili in meno la vittoria è andata a Hamilton. La beffa è che quel peso perso sarebbe dovuto proprio al consumo di gomme… Insomma la rivincita del computer sull’uomo. Almeno per la Mercedes la vittoria è rimasta in casa, ma è andata al fuggitivo… Non ci si può distrarre. Per vincere in F1 oggi più di ieri serve la perfezione.