La Svizzera rimarrà comunque dipendente dall'estero anche nel settore agroalimentare
BERNA - La catena alimentare in Svizzera ha resistito e nonostante l'assalto ai supermercati da parte dei consumatori all'inizio della crisi, non è stato necessario attingere alle scorte di cibo obbligatorie della Confederazione. Lo ha indicato il direttore dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) Christian Hofer, sostenendo che l'emergenza sanitaria ha ricordato l'importanza di una produzione alimentare elvetica.
La Svizzera rimarrà comunque dipendente dall'estero anche nel settore agroalimentare, poiché nella Confederazione «non disponiamo di abbastanza superfici produttive per nutrire la popolazione a lungo termine», ha spiegato Hofer in un'intervista al quotidiano romando "Le Temps".
Gli agricoltori elvetici dall'oggi al domani hanno tuttavia acquisito un'importanza sistemica, ha aggiunto il direttore dell'UFAG, secondo cui il settore ha resistito con successo allo choc ed esce rafforzato da questa crisi legata al coronavirus.
Secondo Hofer, il rischio di penuria di prodotti alimentari era soprattutto di natura logistica, poiché le scorte non sono mai mancate.