In una presa di posizione, il consigliere federale Alain Berset mette in guardia sul rischio di una seconda ondata.
BERNA - Nonostante i segnali incoraggianti sull'andamento della pandemia di Covid-19 in Svizzera, il pericolo di una seconda ondata resta. Ad affermarlo è il consigliere federale Alain Berset, che ricorda che i preparativi per un possibile nuovo picco dei contagi sono in corso. «La disattenzione potrebbe costarci cara», mette in guardia il "ministro della sanità" in un commento pubblicato oggi sulle testate di Tamedia
«Il virus c'è ancora, e le regole della distanza e dell'igiene sono ancora essenziali», scrive Berset. Quello che stiamo vivendo è un atto di equilibrio quotidiano tra gioia di vivere e disciplina: «Chi è attento protegge gli altri. E agendo con cautela, gli altri ci proteggono», dichiara il consigliere federale.
La responsabilità personale porta alla solidarietà e promuove il senso di comunità: «Abbiamo dimostrato che ci siamo l'uno per l'altro quando serve», afferma il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI). Per molto tempo la nostra vita quotidiana è stata quasi irriconoscibile ed è proprio in questo periodo che le qualità che definiscono la Svizzera sono diventate più evidenti: pragmatismo, spirito pubblico, flessibilità e modestia.
La solidarietà sarà importante anche in futuro. I lavoratori in settori d'importanza sistemica, che per la maggior parte sono donne, devono avere una situazione finanziaria migliore, sostiene Berset.
Verso la revoca della situazione straordinaria - Secondo il ministro dell'interno, la situazione straordinaria proclamata dal Consiglio federale non ha indebolito la democrazia. Rimarrà un breve episodio e sarà revocata nei prossimi giorni, ha ribadito Berset confermando precedenti dichiarazioni.
Secondo i giornali di Tamedia, i presidenti di PLR, UDC, e PPD, come pure i Cantoni, insistono affinché il Consiglio federale decida di ritornare direttamente dalla situazione straordinaria a quella normale, invece che passare attraverso la "situazione particolare" prevista dalla legge sulle epidemie. Anche in questo caso il governo manterrebbe infatti poteri speciali di vasta portata.