Dopo due anni il potere d'acquisto dei salariati svizzeri torna a crescere.
I motivi? Un basso rincaro e la progressione delle retribuzioni.
BERNA - Dopo due anni in calo, il potere d'acquisto dei salariati svizzeri è tornato a crescere, grazie al basso rincaro e alla progressione delle retribuzioni. Lo indicano i calcoli dell'Ufficio federale di statistica (UST) pubblicati oggi.
Più in dettaglio, la combinazione del livello d'inflazione relativamente basso (+0,4%) e della progressione dei salari nominali (+0,9%) ha portato a un aumento delle retribuzioni reali dello 0,5% nei settori secondario e terziario riuniti. Il relativo indice svizzero dei salari nominali si è attestato a 102,5 punti (base 2015 = 100).
Nel 2019 i salari nominali sono cresciuti in media dello 0,9% rispetto al 2018 (+0,5% nel 2018, +0,4% nel 2017 e +0,7% nel 2016). L'aumento moderato osservato dal 2010, con dei tassi annui inferiori al +1,0% (in termini nominali), si è quindi confermato anche nel 2019.
Rispetto all'anno precedente, nel 2019 i salari nominali sono aumentati in media del 0,9% nel settore industriale (+0,3% nel 2018, +0,4% nel 2017 e +0,4% nel 2016). Nel terziario l'incremento si è pure attestato a un +0,9% (+0,5% nel 2018, +0,4% nel 2017 e +0,8% nel 2016).
In media, l'incremento dei salari reali nel settore dell'industria è così stato pari a +0,5% e a +0,6% in quello dei servizi. Nel 2017 si era invece assistito a un calo generalizzato del potere d'acquisto rispettivamente dello 0,1% e 0,4%.