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Il 25enne era accusato di violenza sessuale, tratta di esseri umani e altri reati
BUDAPEST - Un 25enne ungherese, sul conto del quale pendeva un mandato d'arresto internazionale, è stato arrestato lo scorso 4 marzo nel canton Argovia e quindi estradato in patria, con l'aiuto del Centro di cooperazione criminale internazionale.
L'uomo era fuggito all'estero dopo essere stato denunciato dalla ex compagna, che aveva denunciato alla polizia i continui abusi che il 25enne commetteva nei suoi confronti. La vittima raccontò agli inquirenti che la scorsa estate l'uomo l'avrebbe portata da Budapest in una provincia orientale, al confine con la Romania. Le avrebbe sottratto i documenti e, dopo averla picchiata, l'avrebbe violentata.
Le indagini hanno fatto emergere che il 25enne ha costretto la donna a prostituirsi e le ha impedito per diversi giorni di tornare nella capitale ungherese. Gli inquirenti, dopo aver identificato il soggetto e aver raccolto le prove a suo carico, si sono messi sulle sue tracce. Sentendosi braccato, l'uomo si è dato alla fuga. La svolta è arrivata lo scorso mese di febbraio: i media ungheresi spiegano che gli uomini della Direzione criminale del quartier generale della polizia della contea di Hajdú-Bihar hanno stabilito, sulla base di piccoli dettagli, dove si trovava il nascondiglio del 25enne.
Le autorità elvetiche sono state quindi contattate attraverso gli appositi canali e tre settimane fa si è arrivati all'arresto. Dopo l'estradizione l'uomo è stato preso in custodia dalla polizia ungherese e il 20 marzo il tribunale distrettuale di Debrecen si è pronunciato. Pesanti le accuse a suo carico: tratta di esseri umani, lavoro forzato, violenza sessuale, violazione della libertà personale e altri reati.
