È l'ex capo logistica della polizia di Svitto. Sarà processato al Tribunale penale federale di Bellinzona
Un ex collaboratore della polizia cantonale di Svitto andrà alla sbarra al Tribunale penale federale di Bellinzona. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha promosso l'accusa nei suoi confronti per diversi reati, tra cui ripetuta infrazione alla legge sulle armi e ripetuta violazione del segreto d'ufficio, nonché falsità in documenti.
L'uomo, un 57enne svizzero, lavorava come collaboratore civile per la polizia cantonale di Svitto in qualità di responsabile della logistica. L'ex impiegato del cantone - modificando alcuni documenti - avrebbe ordinato munizioni alla Base logistica dell'esercito per un totale di circa 180'000 franchi a nome e a spese della polizia svittese, ma le avrebbe poi utilizzate a proprio profitto, indica in una nota odierna la procura federale. La vicenda era emersa sulla stampa nel 2018.
Proprio in quell'anno, nel mese di febbraio, l'MPC aveva aperto un procedimento penale nei suoi confronti in seguito a una domanda di assistenza giudiziaria presentata dalle autorità di perseguimento penale tedesche. Inoltre, alla fine di marzo dello stesso anno, la polizia cantonale di Svitto ha sporto denuncia contro l'imputato per infedeltà nella gestione pubblica in relazione a ordinazioni di munizioni e altro materiale.
Sequestrate circa 80 armi - Secondo l'accusa, tra il 2012 e il 2013 l'imputato ha effettuato più volte vendite illecite di armi e creato un account sul Darknet, attraverso il quale ha offerto illegalmente in vendita queste armi e munizioni. Il 57enne avrebbe agito insieme a un'altra persona che è già stata perseguita e condannata in Germania, nella zona di Costanza, precisa l'MPC.
Tutte queste vendite, viene aggiunto, sono state svolte senza alcun diritto poiché mancavano le necessarie autorizzazioni e documentazioni. All'imputato viene inoltre contestato di aver detenuto senza diritto diverse armi e munizioni che conservava nella propria abitazione.
Durante perquisizioni domiciliari svolte dalla procura federale, in collaborazione con l'Ufficio federale di polizia (fedpol) e della polizia cantonale di Zurigo, sono state sequestrate circa 80 armi e diverse decine di migliaia di cartucce.
L'MPC ha posto l'imputato in carcerazione preventiva per circa due mesi e mezzo e in seguito lo ha scarcerato.