La decisione del Consiglio federale di mantenere invariate le misure anti-Covid-19 non è piaciuta a Gastrosuisse.
Secondo l'associazione di categoria la chiusura dei ristoranti è infatti stata stabilita con «dati errati» e penalizza «senza motivo» la ristorazione.
BERNA - Non si è fatta attendere la reazione di Gastrosuisse alla decisione odierna del Consiglio federale di non voler inasprire, né allentare, le misure di lotta al coronavirus. L'associazione di categoria se la prende in particolare con il fatto che rimanga in vigore la chiusura dei ristoranti, stabilita il 18 dicembre, che a suo dire si basa su «valori più alti e per questo errati» del tasso Rt di riproduzione del virus.
Per questo Gastrosuisse vuole che i ristoranti vengano inclusi immediatamente tra i casi di rigore, così che abbiano diritto ad aiuti urgenti.
«La crisi viene lasciata senza motivo sulle spalle del settore della ristorazione», ha dichiarato il presidente dell'associazione Casimir Platzer citato in una nota. La frustrazione e lo sconforto è molto grande tra i diversi membri di Gastrosuisse, ha aggiunto Platzer.