Le immagini dei lettori da un capo all'altro della Svizzera: code anche di 500 metri
I commercianti assicurano: «Rispettate le norme di distanziamento». E intanto ci si prepara per il grande afflusso del weekend. I piani di protezione reggeranno all'urto?
ZURIGO - Dopo quasi due mesi senza acquisti, oggi la Svizzera si è messa in fila fuori dai negozi per la riapertura delle serrande. Scene già viste durante il primo lockdown, e che si sono ripetute dal parco commerciale Tivoli di Spreitenbach (AG) alla Bahnhofstrasse di Zurigo, alle vie del centro di Lugano.
È il richiamo dei cosiddetti acquisti "non necessari". Abbigliamento soprattutto, ma anche arredamento, accessori, oggettistica. Le immagini scattate da un capo all'altro del paese dai lettori di 20 Minuten raccontano una voglia a lungo trattenuta, che finalmente ha trovato sfogo per la gioia di clienti e commercianti.
Fuori dai negozi Ikea le code hanno raggiunto i 500 metri: «Abbiamo avuto un notevole afflusso dalle prime ore del mattino in diverse filiali» conferma il portavoce di Ikea Svizzera Aurel Hosennen. «Nel corso della giornata la presenza si è diluita, siamo riusciti a far rispettare il distanziamento senza problemi». Il picco si è raggiunto in serata, dopo la chiusura degli uffici, ma in generale i piani di protezione sembrano avere retto l'urto.
Il limite di una persona per ogni 25 metri quadrati, certo, è più facile da rispettare in grosse realtà come Ikea o Zara, rispetto ai piccoli negozi. Alcuni «hanno dovuto organizzare delle file all'esterno nelle ore di punta» spiega ad esempio Patrick Stäuble, responsabile dello Shoppi Tivoli di Spreitenbach. «Abbiamo vigilato attentamente sul rispetto delle regole, sia all'interno che all'esterno del centro».
La prova del nove è attesa per il fine settimana, dove ci si aspetta un aumento considerevole della clientela. Per disinnescare i sovra-affollamenti del sabato, alcuni centri commerciali hanno annunciato che venerdì resteranno aperti fino alle 21. Occhi puntati in particolare sulle zone al confine con la Germania, dove i negozi sono ancora chiusi e potrebbe verificarsi un "frontalierato della spesa" al contrario.
Anche oggi comunque «non tutti si sono comportati correttamente» ha segnalato un lettore di 20 Minuten, che ha trascorso la mattinata a Spreitenbach per compere. «Tanti non indossavano la mascherina in coda, oppure mangiavano durante l'attesa». La security ha avuto un bel daffare, e probabilmente non è che l'inizio.