È il risultato di una guerra vaccinale tra Ue e Regno Unito. In futuro sarà necessario un permesso (non scontato)
BERNA - Anche la Svizzera è finita nella lista dei Paesi che dovranno richiedere un permesso per poter importare i vaccini dagli Stati dell'Ue. La decisione è stata presa dall'Unione europea, come riporta il SonntagsBlick.
E il permesso, stando all'articolo, non sembra essere scontato: tra i motivi che potranno indurre l'Ue a bloccare l'esportazione c'è anche una clausola che si riferisce al tasso di vaccinazione: se quest'ultimo risulta nettamente più alto nel paese di destinazione dei vaccini rispetto ai Paesi membri, allora l'Ue potrà rifiutarsi di dare l'ok alla fornitura. Insomma, se la strategia di vaccinazione svizzera dovesse avere successo (o almeno più successo degli Stati membri dell'Ue), allora il nostro paese potrebbe vedersi limitare l'accesso ai vaccini.
Il caos nasce dalla guerra vaccinale con il Regno Unito: poiché AstraZeneca ha già consegnato grandi quantità di vaccino al Regno Unito, ma ha trattato diversamente l'Ue, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha deciso di prendere provvedimenti.
Sebbene la decisione non sia stata presa direttamente contro la Svizzera, le ripercussioni potrebbero essere pesanti. Per questo la segretaria di Stato Livia Leu ha incontrato recentemente l'ambasciatore Ue Petros Mavromichalis. La Svizzera ha chiesto di essere tolta dalla lista dei paesi che devono richiedere un permesso. «Se necessario, la Svizzera interverrà interfacciandosi direttamente con i singoli Stati membri, per garantire che non ci siano ritardi nell'approvvigionamento» ha dichiarato la Seco.