L'appunto, inviato tramite lettera, doveva essere riservato. Ma il suo contenuto è stato rivelato oggi.
Nel mirino dei parlamentari è finita in particolare la Delegazione sicurezza dell'esecutivo (di cui fa parte anche Cassis), incaricata di monitorare informare sulla situazione
BERNA - In una lettera al Consiglio federale, che doveva rimanere riservata ma il cui contenuto è stato reso noto oggi da "Le Temps" e il "Tages Anzeiger", la Delegazione delle commissioni della gestione (DelCG) critica duramente la gestione della crisi ucraina da parte dell'esecutivo.
Anche Cassis nella Delegazione - Nel mirino dei parlamentari, che hanno accesso a documenti confidenziali e anche segreti, è finita in particolare la Delegazione sicurezza (DelSic) dell'esecutivo, incaricata di monitorare la situazione e informare l'intero collegio sulla situazione. Fanno parte della DelSic il consigliere federale Ignazio Cassis, la ministra della difesa Viola Amherd e quella di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter. In caso di emergenza, i tre consiglieri federali devono prontamente allertare l'intero governo.
Nell'apprezzamento della situazione, la DelSic può contare sulle competenze e l'appoggio del Comitato ristretto Sicurezza. Fino all'inizio di aprile, questa istanza era composta dalla Segretaria di Stato del DFAE Livia Leu, da Nicoletta Della Valle, a capo dell'Ufficio federale di polizia, e da Jürg Bühler, vice capo del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). Dal 1° aprile, il Comitato sicurezza è stato integrato dal nuovo capo dei servizi segreti, Christian Dussey.
Mancata informazione - Stando alla missiva datata 4 di aprile, di cui Keystone-ATS ha ottenuto copia, questi due organi avevano analizzato la situazione prima dell'attacco russo all'Ucraina il 24 febbraio, ma senza informare il Consiglio federale. A detta dei parlamentari, tale mancata informazione è all'origine dell'impreparazione dimostrata dal Consiglio federale al momento dell'invasione.
Per fare il suo lavoro, la DelSic fa affidamento sul Comitato ristretto Sicurezza nell'identificare i dossier pertinenti. Nel caso dell'Ucraina, questi obiettivi non sono stati «raggiunti». La Segreteria di Stato dell'economia (SECO), responsabile delle sanzioni, non è stata coinvolta; ciò vale anche per Segreteria di Stato della migrazione (SEM), responsabile per la gestione del flusso di rifugiati.
Carente capacità di valutazione - I parlamentari giudicano perlomeno carente la capacità di valutare le conseguenze dirette della guerra, in particolare per quanto attiene alle sanzioni economiche, che per estensione non hanno precedenti, e il flusso di profughi. Non è la prima volta che la DelCG critica il governo: negli ultimi tempi rimproveri sono stati formulati per il ciberattacco alla Ruag nel 2016, per lo caso Crypto e, più recentemente, la presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan.
Ai parlamentari non è nemmeno chiaro come mai nel Comitato ristretto Sicurezza sia rappresentato solo il capo del SIC e non quello dell'esercito, Thomas Süssli o, in sua vece, un altro ufficiale di grado elevato. «A quanto pare, nel Dipartimento della difesa e nel Consiglio federale prevale l'opinione che la questione della guerra in Ucraina non riguardi l'esercito», si legge nella lettera. L'assenza del capo dell'esercito era già stata fatta notare dalla Delegazione delle commissioni della gestione in occasione del caso Crypto.
L'11 marzo, il Consiglio federale ha istituito un gruppo di coordinamento interdipartimentale per l'Ucraina. I parlamentari giudicano sbagliata la sua composizione, costituita dai Segretari generali dei vari dipartimenti, al posto invece degli Uffici federali competenti per la politica di sicurezza. Spetterebbe a quest'ultimi assumersi un simile compito, secondo la DelCG.
Alla luce degli accresciuti rischi in Europa causati dalla guerra in Ucraina, la Delegazione delle commissioni della gestione si attende che il Consiglio federale si doti il più rapidamente possibile degli organismi adeguati per gestire la politica di sicurezza e che ponga rimedio, entro la fine dell'anno, alle lacune emerse.
Contattata per un parere, la presidente della DelCG, la "senatrice" Maya Graf (Verdi/BL), ha risposto per iscritto di non voler commentare il contenuto di lettere riservate indirizzate al Consiglio federale, dicendosi dispiaciuta che la missiva sia finita ai media. La Delegazione delle commissioni della gestione è formata da tre consiglieri nazionali e tre consiglieri agli Stati. Oltre a Maya Graf, vi figurano i "senatori" Philippe Bauer (PLR/NE) e Werner Salzmann (UDC/BE), cui si aggiungono i consiglieri nazionali Yvonne Feri (PS/AG), Stefan Müller-Altermatt (Centro/SO) e Alfred Heer (UDC/ZH).