Il condimento più amato della cucina mediterranea rischia di scarseggiare nei prossimi mesi
L'aumento dei prezzi nei supermercati è dietro l'angolo
BERNA - Sull'insalata, nel soffritto, per dare gusto a una caprese. Gli usi dell'olio d'oliva in cucina - e non solo - sono molteplici. Il condimento più utilizzato nella cucina mediterranea rischia, a causa di caldo e siccità, di essere sostituito con un olio meno nobile. La Spagna, il Paese che provvede al 50% dell'olio di oliva sul mercato mondiale, prevede un raccolto del frutto molto magro.
Il Paese iberico produce ogni anno 1,4 milioni di tonnellate di olio di oliva. Il rischio è che quest'anno le forti temperature e la scarsità di pioggia abbiano un impatto così negativo da far calare di quasi un terzo il raccolto delle olive. Come riporta il Tages Anzeiger, un quarto delle importazioni svizzere di olio di oliva provengono dalla Spagna. Sorge quindi il timore di un aumento nei prezzi nelle file dei supermercati.
Il quotidiano d'Oltralpe ha interpellato le varie catene di supermercati svizzere. Coop non vuole azzardare alcuna previsione. Aldi afferma che al momento non è previsto alcun aumento dei prezzi, ma tuttavia spiega che è impossibile prevedere come evolverà la situazione. Lidl ha annunciato che potrebbe adeguare i prezzi alla realtà di mercato.
Problemi anche dall'Italia? - La Svizzera importa la maggior parte dell'olio d'oliva (più del 50%) dalla vicina Penisola. E anche lì fa caldo e le piogge scarseggiano. La Confederazione italiana agricoltori stima, scrive il portale Il sole 24 ore, una diminuzione del raccolto del 30% nelle principali regioni del Sud Italia. La raccolta delle olive di Puglia, Sicilia e Calabria rappresenta l'80% di tutta Italia.