Nella regione di lingua italiana è aumentato il numero di stabilimenti e quello degli occupati
NEUCHÂTEL - È la prima volta dal 2011: in Svizzera si osserva una flessione del numero di imprese e impieghi. L'unica regione dove il numero di stabilimenti e quello degli occupati sale è il Ticino.
Lo dice un rapporto dell'Ufficio federale di statistica. Nel 2020, l’economia svizzera contava circa 617 000 imprese e poco meno di 5,3 milioni di impieghi. Dopo una crescita ininterrotta si assiste a un calo: 900 unità e 33 000 posti di lavoro in meno.
Le perdite più importanti riguardano i rami della ristorazione e dell’alloggio, con rispettivamente 15 641 e 9922 impieghi in meno (–9,0 e –13,3%). La flessione dell’occupazione ha avuto un forte impatto anche sul settore dei trasporti. In termini relativi (–15,4%), la diminuzione più marcata degli impieghi è stata osservata nel ramo della fabbricazione di mezzi di trasporto. Anche i trasporti marittimi e per vie d’acqua e il trasporto aereo presentano un saldo negativo, pari a –7,2%.
Alcuni rami hanno tuttavia registrato un aumento degli impieghi, come quello delle attività dei servizi sanitari (+12 581; +3,0%) e quello della ricerca e sviluppo scientifici (+2067; +8,3%), che si contraddistinguono per il miglior risultato in termini rispettivamente assoluti e relativi.
Il numero di stabilimenti è diminuito nella maggior parte delle grandi regioni. Il calo più marcato è stato osservato nella Svizzera nordoccidentale (–0,7%). Soltanto il Ticino e la Svizzera centrale hanno visto aumentare il numero di stabilimenti tra il 2019 e il 2020, anche se l’incremento è modesto (+1,3%; +0,5%). Per quanto riguarda gli impieghi, le variazioni rispetto al 2019 vanno dal –0,9% della Regione del Lemano al +0,3% del Ticino.
Il Cantone di Glarona è quello che ha subito la perdita di impieghi maggiore (–2,6%).