La Confederazione, riferisce la SonntagsZeitung, sta cercando di rivenderle. Il loro valore si aggira attorno ai 130 milioni.
BERNA - Circa 180 milioni di mascherine, per un valore di 130 milioni di franchi, sono conservate nei magazzini della farmacia dell'Esercito. Quest'anno ne scadranno quasi 140 milioni: un gruppo di lavoro sta cercando soluzioni per usi alternativi.
La notizia divulgata oggi dalla SonntagsZeitung è stata confermata dalle cifre che l'Esercito ha fornito all'agenzia di stampa Keystone-ATS. «Anche se il materiale protettivo raggiunge la sua data di scadenza, si cercano possibilità alternative per un altro uso o, se possibile, per estendere la data di scadenza», precisa l'Esercito.
Intanto la Confederazione sta cercando di vendere le mascherine acquistate a prezzi di mercato. Quelle ormai inutilizzabili invece vengono smaltite. Al momento non esiste una stima del numero di pezzi che dovrà essere distrutto quest'anno.
Già smaltiti 2,2 milioni di maschere - Finora la Confederazione ha dovuto smaltire 2,2 milioni di mascherine chirurgiche e FFP2, per un valore di 1,13 milioni di franchi perché scadute. Quest'ultime erano destinate all'uso da parte delle truppe. Dato che la merce era già stata consegnata una volta, ha dovuto essere distrutta conformemente al regolamento, ha dichiarato l'esercito.
La farmacia dell'Esercito ha richiamato e distrutto anche nove milioni di maschere come misura precauzionale a causa di una sospetta contaminazione da muffe. La merce risale infatti all'epoca dell'influenza aviaria.
Secondo l'Esercito, le mascherine hanno generalmente una durata di vita compresa tra i due e i cinque anni. I materiali sono soggetti a un invecchiamento, per cui con il tempo gli elastici diventano fragili e la capacità di filtrazione diminuisce.