L’immobile al centro della contesa è di proprietà della parrocchia di Buochs.
BUOCHS (NIDWALDO) - Vede l’annuncio di una casa in affitto a Buochs (Nidwaldo), la visita e, avendo l’immobile tutti i requisiti necessari per sé e la sua compagna, decide di prenderla in affitto.
Tutto sembra dunque procedere senza intoppi senonché, dopo alcuni giorni, arriva al futuro affittuario - un giornalista - una mail da parte del proprietario dell’immobile, la parrocchia di Buochs, che dopo un'iniziale intesa, rifiuta invece di concludere il contratto di locazione.
A colpire è la motivazione. «Ho ricevuto un rifiuto e l’immobile non mi è stato concesso perché - spiega il giornalista - sono ateo. Cosa che io stesso avevo dichiarato. La parrocchia ha deciso di affittarla a cattolici».
Un episodio dunque singolare che risale al 2022 e che viene spiegato in maniera differente da parte di Patrik Achermann, responsabile dell’immobile parrocchiale che, negando di aver detto che non sarebbero state prese in considerazione persone non di fede cristiana, ha invece sottolineato come la parrocchia di Buochs volesse dare «la preferenza ai contribuenti cattolici. Siamo in un piccolo centro e conosciamo chi non paga le tasse ecclesiastiche qui», questa la spiegazione.
Giustificazione però che non convince e viene immediatamente respinta al mittente da Daniel Gähwiler, co-direttore dell'associazione degli inquilini di Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo e Uri.
«Si tratta chiaramente di un approccio discriminatorio», è l’esordio. «La Costituzione federale stabilisce che nessuno può essere discriminato a causa del suo stile di vita o delle sue convinzioni religiose. Anche nel canone di locazione non è ammessa alcuna discriminazione. Inoltre, per motivi di protezione personale, è più che discutibile rifiutare un appartamento a qualcuno facendo riferimento a dati personali particolarmente sensibili», è la conclusione del ragionamento.
In ogni caso la casa, dal primo gennaio 2024, sarà messa in vendita.