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SVIZZERA/CANTONEL'occupazione in Svizzera cresce seppur di poco

24.11.23 - 10:03
In Ticino l'aumento più contenuto
Foto Deposit
Fonte ATS
L'occupazione in Svizzera cresce seppur di poco
In Ticino l'aumento più contenuto

NEUCHÂTEL - Continua a crescere - seppur di poco - il numero dei lavoratori in Svizzera: nel terzo trimestre gli impieghi si sono attestati a 5,4 milioni, con una progressione (destagionalizzata) dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti e dell'1,9% su base annua.

Concretamente in un solo anno si sono contati 102'000 impieghi supplementari, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST). L'occupazione è salita sia nel settore secondario (+1,3% a 1,1 milioni, pari a +15'000 posti) che nei servizi (+2,1% a 4,3 milioni, +87'000 posti). Espresso in equivalenti a tempo pieno il volume di impieghi ammontava a 4,2 milioni (+1,7% rispetto allo stesso trimestre del 2022).

L'occupazione aumenta in tutte le regioni, anche se con accenti differenti. In Ticino si contavano 244'000 posti a tempo pieno o parziale, con aumento annuo dello 0,4%, il più contenuto del paese, e in rallentamento rispetto al +0,6% del secondo trimestre. A trainare la crescita a sud delle Alpi è stato il comparto secondario, che segna +1,5% (a 52'000), mentre il terziario (+0,1% a 192'000) ha quasi marciato sul posto. La crescita più marcata degli impieghi si registra nella Svizzera centrale (+2,9% a 548'000). I Grigioni sono inseriti nella regione della Svizzera orientale, che mette a referto +1,6% (a 692'000).

A livello settoriale e tornando all'ambito nazionale i posti di lavoro sono saliti in tutti i rami economici. L'incremento percentuale annuo più marcato è stato notato nel ramo dei servizi di alloggio e di ristorazione (+6,0%), ma anche attività finanziarie e assicurative (+3,0%), istruzione (+3,0%), commercio (+2,4%) e sanità (+2,3%) mostrano aumenti superiori alla media.

In calo sono invece i posti liberi: 114'000 in tutta la Svizzera nel terzo trimestre, l'8,1% in meno di un anno prima, una contrazione che interessa sia il ramo secondario (-5,2%) che quello terziario (-9,0%).

Le prospettive di impiego rimangono sostanzialmente stabili: nel terzo trimestre le imprese che volevano aumentare gli effettivi rappresentavano il 12,4% degli impieghi (14,2% un anno prima), quelle che volevano ridurle erano al 4,5% (3,5) e quelle che non pronosticavano cambiamenti di organico erano al 71,0% (69,6%). Il rimanente non ha risposto alle domande dei sondaggisti che operano nell'ambito del cosiddetto barometro dell'impiego dell'UST.

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