Le nuove regole dell'esame pratico per i 17 e i 18-20enni stanno suscitando critiche: non porterebbero maggiore sicurezza nel traffico.
BERNA - Dal 1 gennaio 2021 i diciassettenni possono mettersi al volante, ma devono acquisire almeno 12 mesi di esperienza di guida prima di poter sostenere l'esame pratico una volta maggiorenni.
Lo stesso accade per i giovani tra i 18 e i 20 anni. Anche loro, infatti, devono aspettare un anno dalla richiesta per una licenza di allievo conducente, prima di cimentarsi con l'esame che permette di ottenere effettivamente la patente.
Per il consigliere nazionale del Plr Andri Silberschmidt-Buhofer, si tratta di una discriminazione nei confronti di tutti i neopatentati di età compresa tra i 18 e i 20 anni, e si è attivato per cambiare il regolamento attraverso una mozione presentata in Parlamento.
«Si tratta di una pura vessazione e di un errore da parte del Consiglio federale», afferma il liberale, convinto più che mai che questa modifica non contribuirebbe certo a migliorare la sicurezza stradale. In pratica, nessuno guiderebbe per un anno.
Secondo Andri Silberschmidt-Buhofer il periodo di attesa di un anno per i 17enni potrebbe anche andare bene, ma dovrebbe invece essere abolito per i 18-20enni.
L'Ufficio federale delle strade (Ustra) sta ancora valutando l'efficacia di questo ”periodo di apprendimento” di un anno, sta raccogliendo dati e feedback che presenterà poi in un secondo momento al Consiglio federale. I risultati saranno pubblicati nel 2025 e una proposta di ulteriori azioni sarà presentata successivamente al Governo.
La consigliera nazionale del PS Gabriela Suter ritiene che sia importante attendere i risultati prima di proporre eventuali cambiamenti. Il regolamento ha senso perché consente ai giovani di esercitarsi molto prima dell'esame di guida per acquisire la necessaria familiarità.
Tuttavia, gli istruttori di guida hanno notato il contrario: «Un problema è quando un allievo viene a lezione di guida e poi si esercita da solo, privatamente, per un periodo di tempo molto lungo. Durante questo lasso di tempo c'è il rischio che si insinuino automatismi ed errori che possono essere corretti solo in un secondo momento e con un grande fatica. Tutto ciò si può rivelare pericoloso anche per la guida futura», afferma Michael Gehrken, presidente dell'associazione degli istruttori di guida in Svizzera.