I prezzi dei biglietti sono saliti costantemente negli ultimi anni.
BERNA - Sciare diventa sempre più caro in Svizzera, in particolare per chi dispone di un reddito limitato: gli sconti per gli studenti e apprendisti sono quasi inesistenti e quelli per gli anziani diventano costantemente più rari, mette in luce un'analisi dell'Aargauer Zeitung (AZ) e delle testate a essa legate.
Come noto, un recente studio della Banca Cler e dall'istituto di ricerca economica BAK Economics ha messo in luce come il prezzo di una settimana bianca nel 2024 sia salito alle stelle rispetto a quello del 2022: l'aumento rilevato è stato del 24%, incremento che balza al 33% per le famiglie.
L'evoluzione in questione è dovuta in particolare al notevole rincaro del prezzo degli alloggi, ma anche la politica tariffaria delle società che gestiscono gli impianti di risalita sta facendo la sua parte, rileva la testata argoviese. I prezzi dei biglietti giornalieri sono saliti costantemente negli ultimi anni. Inoltre, a differenza del passato, nella stragrande maggioranza delle località sciistiche non esistono più sconti per le fasce di popolazione che hanno a disposizione mezzi limitati.
I ribassi per chi è impegnato in uno studio o in un tirocinio erano disponibili solo in una stazione sciistica su dieci fra quelle selezionate a caso dal quotidiano in tutta la Svizzera. Si tratta di Elm (GL), dove i giovani in formazione pagano 40 franchi, invece dei normali 53 franchi.
Urs Egli, responsabile marketing delle Titlis-Bergbahnen di Engelberg (OW) non vede il problema. "Prenotate in anticipo e approfittate dei prezzi dinamici: potete ottenere uno sconto fino al 35%", afferma in dichiarazioni riportate da AZ. Non tutti, persino nello stesso settore, sono però convinti che questi sistemi tariffari siano effettivamente vantaggiosi per i giovani appassionati di sport invernali. Kathrin Naegeli, responsabile della comunicazione delle Jungfraubahnen, spiega al quotidiano: "Non abbiamo prezzi dinamici e non li cambiamo stagionalmente: perché questo penalizzerebbe le famiglie, gli studenti e gli apprendisti proprio quando sono in vacanza e la domanda è alta". Anche le organizzazioni per la tutela dei consumatori e la stampa dei consumatori ha spesso criticato pesantemente i prezzi dinamici, accusati di essere il veicolo per aumenti poco trasparenti.
In termini di sconti, le cose per gli anziani vanno un po' meglio che per gli studenti: pagano di meno nella metà delle stazioni sciistiche prese in esame. Sono comunque gli stessi gestori degli impianti a stabilire l'età in cui si diventa vecchi: per esempio nel comprensorio sciistico di Quatre Vallées a Verbier (VS) gli anziani entrano gratis, ma a un esame più attento risulta che per essere considerato tale bisogna aver compiuto 77 anni. In realtà tante persone di tale fascia d'età non sono più molto propense a calzare gli scarponi da sci, mentre i pensionati ufficiali - quelli sopra i 65 anni - devono pagare lo stesso prezzo di chi lavora a tempo pieno.
Anche la stazione sciistica di Flumserberg (SG) attira gli anziani con un'offerta non immediatamente comprensibile: ufficialmente è previsto uno sconto del 20% per gli ultra 62enni, ma in piccolo viene poi chiarito che questo vale solo durante la settimana e unicamente per le giornaliere. Offerte simili, alcune delle quali poco comprensibili secondo l'Aargauer Zeitung, sono disponibili anche presso altri comprensori. La situazione è confusa perché le stazioni sciistiche stabiliscono i prezzi e le promozioni a propria discrezione.
L'unico gruppo di popolazione che può contare praticamente ovunque su sconti sono le famiglie: dappertutto i bambini accedono alle piste gratis o con forti riduzioni. Vi sono anche ribassi per chi prenota in anticipo e per i gruppi numerosi. Intanto però il costo medio di un biglietto giornaliero è salito fortemente negli anni: era a 51 franchi nel 2005/2006, ora supera i 70 franchi. Secondo l'Aargauer Zeitung questo potrebbe provocare in futuro un calo del numero di sciatori: e insieme con la mancanza di neve ciò potrebbe minacciare uno sport che, un tempo, era considerato popolare.