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SVIZZERAParadosso elvetico: manca manodopera ma non si assumono lavoratori over 50

20.02.24 - 11:40
Il momento critico è il cambio di impiego.
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Fonte Ats
Paradosso elvetico: manca manodopera ma non si assumono lavoratori over 50
Il momento critico è il cambio di impiego.

ZURIGO - Le aziende lamentano da anni una carenza di manodopera qualificata, ma per molti lavoratori esperti e in là con gli anni è tutt'altro che facile trovare un nuovo impiego in caso di necessità. La Neue Zürcher Zeitung (NZZ) lo definisce il paradosso del mercato del lavoro elvetico.

«C'è una crescente polarizzazione sul mercato del lavoro», afferma Pascal Scheiwiller, presidente della direzione della società di consulenza von Rundstedt, in dichiarazioni alla NZZ. Da un lato vi sono specialisti molto ricercati con un alto livello di occupabilità, mentre dall'altro non mancano persone che hanno grandi difficoltà a trovare un lavoro. Il divario è particolarmente ampio tra le persone più anziane.

Per garantire le rendite a lungo termine l'età di pensionamento dovrebbe essere innalzata, come chiedono i Giovani Liberali con la loro iniziativa popolare. Ma affinché questo funzioni anche i datori di lavoro devono volere dipendenti più anziani. Il problema si fa inoltre acuto anche a causa dell'invecchiamento demografico: già oggi in Svizzera il 30% dei dipendenti ha 50 anni o più. E se questa fascia ha un problema sul mercato del lavoro anche l'intera società è in difficoltà.

Criticità - Finché si rimane con lo stesso datore di lavoro di solito tutto funziona. Il momento critico è il cambio di impiego: le candidature dei più anziani vengono spesso rifiutate prima ancora che venga esaminato il curriculum vitae. I dipartimenti delle risorse umane svolgono spesso in questo senso un ruolo che la NZZ definisce "inglorioso".

Il caso - Il quotidiano di tendenze liberali porta il caso di una 55enne che si è vista respingere la candidatura da parte di un'associazione di settoriale perché era richiesta una persona con esperienza nel settore no-profit, non del mondo degli affari. In seguito è però emerso che è stata assunta una persona con un background economico. La lavoratrice ha chiesto attraverso un'amica cosa ci fosse di diverso nella persona che era stata assunta e la risposta dell'ufficio risorse umane è stata schietta: un'età di 35 anni anziché 55. I capi del personale sono però in generale cauti nel citare l'età come motivo di un rifiuto. «Non bisogna aspettarsi una risposta onesta», è l'esperienza della donna in questione.

Valutazione - «Gli stereotipi negativi emergono quando si selezionano i candidati», conferma uno specialista in risorse umane citato dalla NZZ. «Si guarda l'anno di nascita e si scarta». Entrano in gioco i classici luoghi comuni: le persone anziane sono resistenti al cambiamento, non riescono a gestire situazioni frenetiche e sono meno ricettive.

Queste supposizioni si basano su idee sbagliate, ci sono persone che sono così, ma questo non ha tanto a che fare con l'età, quanto con la personalità: è stato scientificamente provato che le persone anziane non sono generalmente più ostili alle innovazioni rispetto ai dipendenti più giovani, afferma Hans Rupli, presidente di Focus-50-plus, una piattaforma patrocinata dall'Unione svizzera degli imprenditori (USI) che promuove la cooperazione tra le generazioni.

Le ragioni - Ma perché i responsabili delle risorse umane, proprio loro che dovrebbero essere psicologicamente preparati, si basano su questi stereotipi? «Perché anche loro sono solo umani», risponde l'esperto di lunga data. Vengono organizzati corsi e formazioni specializzate. «Ma quando si arriva al dunque, spesso emergono opinioni e atteggiamenti non ponderati».

Un'altra difficoltà, secondo la NZZ, è paradossalmente proprio la consapevolezza che per gli anziani è più arduo trovare un nuovo posto. Se durante il periodo di prova il datore di lavoro si rende conto che un candidato non è adatto può rimettere rapidamente sulla strada i dipendenti più giovani, ma per quelli più anziani potrebbe essere tormentato dalla coscienza sporca. Per evitare ciò i lavoratori più giovani vengono favoriti fin dall'inizio: ciò si traduce perciò in una profezia che si autoavvera.

«Le migliori opportunità per gli over 55 si trovano nelle aziende più piccole, prive di un dipartimento risorse umane (HR), dove il capo o i reparti specializzati assumono direttamente», è l'esperienza di una persona in cerca di lavoro citata dalla testata zurighese. Il motivo è che spesso i dipartimenti HR non agiscono su un piano di parità con i settori specializzati. «Il capo divisione definisce i requisiti, il reparto HR li attua», afferma Scheiwiller.

Le difficoltà sono dovute anche al fatto che la penuria di manodopera qualificata è molto più selettiva di quanto le lamentele di molte aziende lascino intendere. Allo stesso tempo, la digitalizzazione degli annunci di lavoro ha reso il mercato del lavoro più accessibile. In passato le offerte di impiego venivano pubblicate sui giornali locali, ma oggi la libera circolazione delle persone ha creato un mercato di candidati a livello europeo. Più ampio è il bacino di candidati, più selettive possono essere le aziende.

Esempi - «Trovare un impiego è più difficile se si è specializzati e quindi si è raggiunto un certo livello di salario», spiega un candidato. «Soprattutto nelle posizioni manageriali quando ci si candida si è in competizione con gli emergenti interni». Inoltre, secondo l'agenzia di reclutamento Adecco la domanda di dirigenti è diminuita sensibilmente nell'ultimo anno a causa della riduzione dei livelli gerarchici.

I dipendenti più anziani provano a reagire anticipando queste tendenze e cercando soluzioni. Alcuni scelgono l'uscita di emergenza del prepensionamento. Un'altra opzione è quella di diventare lavoratori autonomi: con il 14,5% il tasso di impiego autonomo degli ultracinquantenni è leggermente superiore al 13% di tutte le fasce d'età.

In fin dei conti secondo la NZZ lamentarsi non aiuta, ma nemmeno negare le difficoltà facendo riferimento al basso tasso di disoccupazione degli ultra 55enni, che nasconde i prepensionati, i lavoratori autonomi involontari e sottoccupati, le persone che hanno abbandonato il mercato del lavoro e le altre persone in cerca di occupazione che non sono registrate presso le agenzie regionali di collocamento.

Futuro - Rupli di dice comunque fiducioso. «Siamo attualmente in una fase di transizione», afferma il presidente di Focus-50-plus. Alcune aziende, ma certamente non tutte, si sono rese conto che le tendenze demografiche non consentono di fare affidamento solo sui giovani. A suo avviso a lungo termine si assisterà quindi a un ripensamento. Da parte loro, i lavoratori anziani devono assicurarsi di mantenere la propria occupabilità, ad esempio aggiornando le proprie competenze.

Scheiwiller raccomanda ai dipendenti più anziani di sfruttare meglio i loro vantaggi. "Si tratta di persone che vengono per restare e non solo per guadagnarsi i galloni per il prossimo avanzamento di carriera". Gli anziani tendono a essere più fedeli, i giovani più esigenti. L'approccio dovrebbe quindi essere quello di far capire ai dipartimenti delle risorse umane e alle aziende che, rifiutando prematuramente le candidature dei lavoratori più in là con gli anni, si perdono persone valide.

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COMMENTI
 

marcello.sonia@hotmail.com 10 mesi fa su tio
Vogliono che lavoriamo come schiavi magari fino a 67 anni ma poi se perdi il lavoro dopo i 50 anni sei fregato perché costi troppo,dovrebbero fare una legge che chi perde il lavoro dopo i 50 e non riesce a trovarlo ,faccia lavori di pubblica utilità per il cantone e che il cantone se ne assuma i costi.

Equalizer 10 mesi fa su tio
Risposta a marcello.sonia@hotmail.com
E la soluzione sarebbe pure facile, si sommano i totali dei vari contributi sociali alle varie età da pagare sull'arco dei 45 anni di lavoro, li si divide per 45 il risultato sarà un importo unico da pagare per tutti indifferentemente dall'età. Questo azzererebbe le diseguaglianze che causano la situazione attuale, perché se i più giovani hanno vantaggi fisici i meno giovani hanno il know how che manca alla controparte e assieme formano la squadra completa per far progredire la società.

Se7en 10 mesi fa su tio
Risposta a marcello.sonia@hotmail.com
👍 … il problema è che siamo circondati da presunti “geni” ! La tua constatazione l’ho fatta anch’io più volte e nessuno mi ha mai dato una risposta plausibile!

Se7en 10 mesi fa su tio
Risposta a Equalizer
Il sistema pensionistico in Svizzera è vecchio quanto la nazione! La classe dei contributi del secondo pilastro, andava bene venti, trenta anni fa, non ai tempi moderni! Dai 25-34 (7%) - 35-44 (10%) - 45-54 (15%) - 55-64 (18%) ecco perché un over 45-50 è e sarà sempre discriminato nel mondo del lavoro e prediligono i giovani!

Freedom 10 mesi fa su tio
In Italia sei già vecchio dopo i 40 anni. E vai in pensione dai 67 ai 70 anni.

marcello.sonia@hotmail.com 10 mesi fa su tio
Risposta a Freedom
Tutta la zona europea è simile,è una vergogna.

marcello.sonia@hotmail.com 10 mesi fa su tio
È veramente vergognoso che si tengano a casa,o al massimo si usi la rav quando un lavoratore altamente specializzato abbia più di 50 anni,e nello stesso momento ci si lamenti che non c'è manodopera specializzata, allora per andare in pensione a 65 anni non siamo vecchi ma per lavorare dopo i 50 si,e allora fatevi vedere da uno bravo.

Se7en 10 mesi fa su tio
Risposta a marcello.sonia@hotmail.com
🤣👍

Voilà 10 mesi fa su tio
Paradosso elvetico: non si assumono gli over 50 ma si vota per portare l'età della pensione a 67 anni...

Se7en 10 mesi fa su tio
Risposta a Voilà
👍🤣 è quello che ho sempre sostenuto anch’io…! Che senso ha tutto questo? Il problema è che siamo circondati da presunti “geni”!

Se7en 10 mesi fa su tio
… di esempi eclatanti in questo Cantone disastrato è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere…! Una su tutte, andate a verificare un’azienda d’informatica del Mendrisiotto che dal magazziniere all’ultimo/a impiegato/a d’ufficio il 98% è frontaliere…., ah si, dimenticavo c’è carenza di manodopera qualificata, anche nei lavori d’ufficio, non solo informatici ..! 🙈🤮 Ma per piacere è tutto uno schifo, queste aziende che ricevono appalti su appalti cantonali e non…, dovrebbero chiudere in seduta istante …! 👎

M70 10 mesi fa su tio
gli over 50 sono anche più dinamici dei giovani..ma oramai i datori vogliono solo giovani con " esperienza" e lo stipendio di 3'000 e poi se vivono oltre frontiera ancora meglio.. roba da pazzi!

Rob Rob 10 mesi fa su tio
Dipende molto dai settori lavorativi. Ho conosciuto,personalmente, molti più giovani che si sono arresi allo "stress-immaginario"quotidiano cambiando subito posto di lavoro che non gente di 50 anni. E credetemi per quest'ultimi la parola stress è il crossoint mattiniero, questi sono fisicamente e psicologicamente molto più dinamici che taluni giovani, ricchi sì di diplomi, ma anche senza maroni, pieni di paure... paura di essere forgiati. Ma ci vuole equilibrio in ogni cosa, ad ogni azienda giova sia il 50 enne come il 20enne, come donne e uomini. È giusto che ci sia fluttuazione di personale, giova sicuramente, ma la scelta va' fatta sempre con criterio.Ci sono ditte/aziende che hanno perso lo smalto, per queste "sane" scelte di "principio". Senza dimenticare che, ci sono reparti HR che si impuntano nel reclutare personale soprattutto in base al segno zodiacale? Bella priorità!! Continuando con queste sane scelte presto toccheremo il fondo...Povera società 😞.. poi, se ci affideremo alla IA ...... Risolveremo tutti i problemi

Tirasass 10 mesi fa su tio
I datori di lavoro sono nella grande maggioranza borghesi. Non assumono over 50 ma vogliono alzare l'età di pensionamento. Qualcosa non quadra. La realtà però è lì da vedere

Raptus 10 mesi fa su tio
...eh si che basterebbe sgravare i contributi sociali degli over 50 enni rendendoli piu vantaggiosi da assumere... Troppo difficile da capire ...

Galvo 10 mesi fa su tio
Risposta a Raptus
Infatti...circa un anno fa un consigliere nazionale espose il problema alla camera, la questione iniziò e terminò lo stesso giorno.

Luigi Bianchi 10 mesi fa su tio
Risposta a Raptus
parli di una cosa così astratta, cosa hai detto?

Talos63 10 mesi fa su tio
Allora perché si vuole far andare in pensione sempre più tardi? Perché ci si lamenta che i giovani non trovano lavoro? Non è possibile avere la moglie ubriaca e la botte piena… bisogna scegliere!

Tumadre 10 mesi fa su tio
Ma ovvio che se hai l'imbarazzo della scelta scegli i giovani, gli over 50 sono limitati mentalmente e fisicamente in più spesso sono frustrati e portano solo malessere

Se7en 10 mesi fa su tio
Risposta a Tumadre
🤣… limitato mentalmente e fisicamente e soprattutto frustrato, sei te che hai meno anni di un 50enne, genio rinchiuso nella lampada per troppa stupidità…!

curiuus 10 mesi fa su tio
Risposta a Tumadre
Ovvio è solo che il criceto nel tuo cervello è ormai andato...

Luigi Bianchi 10 mesi fa su tio
Risposta a Tumadre
beh. dipende del lavoro. indentar ci sono tanti lavori che non sono zappare e sorridere quando servi un caffè al turista. qui si specula a pagare un giovane 3000 fr. ...mq se prendi uno di 50 anni che ha voglia di lavorare vale 9000 fr... ma ormai, torno a zappare

Tirasass 10 mesi fa su tio
Risposta a Tumadre
Hai qualche pregiudizio, mi pare, te ne sei accorto? Seguendo la tua logica si potrebbe affermare che tutti i giovani sono di buona voglia, hanno spirito di sacrificio e sono sempre "avanti"...

Nico66 10 mesi fa su tio
Risposta a Tumadre
Vorrei conoscerti meglio, tanto per capire chi è più limitato mentalmente.

Tumadre 10 mesi fa su tio
Risposta a Tirasass
Tutti i giovani sono di buona voglia basta trattarli bene e non farli sentire sfruttati.

OrsoTI 10 mesi fa su tio
Purtroppo su certi punti si ha ragione. Gli over 40 sono meno flessibili e meno plasmabili. Un giovane è piu dinamico. Un uomo di 50 anni costa molto di più in termine salario e cassa pensione. La cassa pensione costa il triplo quando hai oltre 50 anni. Ma un esperienza di un 50 enne non lo trovi nei giovani
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