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SVIZZERA"Duecento franchi bastano" bocciata, piace il compromesso del Governo

28.06.24 - 09:54
Un sondaggio Sotomo mostra che quasi due terzi della popolazione sono a favore dell'abbassamento del canone a 300 franchi.
20min/Marco Zangger
Fonte ats
"Duecento franchi bastano" bocciata, piace il compromesso del Governo
Un sondaggio Sotomo mostra che quasi due terzi della popolazione sono a favore dell'abbassamento del canone a 300 franchi.

BERNA - Quasi due terzi dei cittadini elvetici sono, secondo un sondaggio, a favore del piano del governo che prevede un abbassamento del canone radio-tv da 335 a 300 franchi. L'iniziativa UDC "200 franchi bastano" viene invece respinta.

Il 55% degli intervistati ha risposto "no" o "piuttosto no" al testo proposto dai democentristi. Come nel caso del testo del Consiglio federale, si riscontra un classico Röstigraben, mostra il sondaggio Sotomo pubblicato oggi dal "Blick". In Romandia gli oppositori sono più numerosi che nella Svizzera tedesca.

Quasi quattro persone su cinque hanno affermato di apprezzare la SSR come fonte di informazioni. Le differenze fra partiti sono però notevoli: la forchetta di persone soddisfatte va dal 93% dei simpatizzanti PS al 56% dei democentristi. Tre quarti degli intervistati valutano importante il contributo della SSR per la democrazia.

Potenziale di risparmi nella cultura - Il maggior potenziale di risparmio viene visto nei settori musica, intrattenimento, produzione di film e cultura. Un terzo degli intervistati sostiene anche che i canali radio potrebbero essere ridotti.

Quasi un terzo vede un potenziale di risparmio anche sui social media, mentre quasi il 50% snellirebbe l'amministrazione.

Il sondaggio è stato condotto da Sotomo su incarico di Ringier fra il 20 e il 26 giugno. Vi hanno partecipato 24'720 aventi diritto di voto.

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COMMENTI
 

tschädere 1 gior fa su tio
sento una puzza tremenda uscire dal mio televisore quando clicco sui canali della srg.

Rosso Blu 2 gior fa su tio
Sondaggi lava cervello e manipolatori. Unico Paese dove il prezzo è inaccettabile per qualità e offerta. Io i canali CH non li guardo nemmeno però se voglio dormire in 3 minuti sono nel mondo dei sogni. 200.- Fr BASTANO e andrà in votazione.

AlfaAlfa 2 gior fa su tio
Sondaggi pilotati a cui è impossibile credere. Nell’era del digitale, on demand, esser forzati a pagare un canone da 25.-/mese è un imposizione che stona.

cf. 2 gior fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
Vorrei sapere in quale mondo dei sogni una tv privata ci premetterebbe di vedere mondiali ed europei di calcio, mondiali di hockey, motoGP, F1, olimpiadi, sci alpino per 25 franchi al mese... E sto parlando solo dello sport!

Entity1 2 gior fa su tio
Io voterò no voi? Facciamogli vedere il sondaggio

vulpus 2 gior fa su tio
Il tutto stà assumendo le forme grottesche. Si parla di 335.- all'anno. Sicuramente per qualcuno saranno anche tanti. Ma per la magghior parte di chi continua a criticare , ne buttano 10 volte tanto. Ma ognuno fà quello che ritiene più opportuno. Ma voglio arrivare alla notizia odierna. La SSR, in previsione dei tagli va a spingere sulla eliminazione delle stazioni FM. Cosa vuol dire? Contrariamente atutte le statistiche pubblicate, la maggior parte dei loro utenti rimarrà senza l'ascolto delle trasmissioni radio RSI e consorelle. Il DAB è un fallimento completo, sia per la qualità e sopratutto per la copertura. Inoltre questi apparecchi mangiano batterie a tutto spiano. Siamo una nazione che nonostante le cattive esperienze del passato, continuiamo a picchirci sugli attributi, giustificando il tutto con fanfaronate. Oltre alle nostre zone di montagna che non riceveranno più le trasmissioni ( da non dimanticare quando incoscientemente hanno eliminato per la TV il digitale terrestre), siamo una nazione di automobilisti e di transito. L'80% dei veicoli che circolano o in transito non sono equipaggiati con questo nuovo sistema, e sappiamo quanto la radio sia importantissima per il traffico e per le situazioni di emergenza. C'è da sperare vivamente che i politici, abbiano a imporre il mantenimento di questa tecnologia, senza se esenza ma. E per chi viaggia sarà gicoforza far capo agli applicativi dei cellulari e ne conosciamo purtroppo le conseguenze.

Voilà 17 ore fa su tio
Risposta a vulpus
Purtroppo sembra che non ci sia possibilità di ritorno... Questa è la risposta del CF ad un'interpellanza di Gerard Pfister del 2021: A fine 2020, a seguito di un'approfondita analisi, 42 delle 44 radio private che attualmente diffondono via FM e DAB+, come pure la SSR, si sono espresse nuovamente a favore di un abbandono delle FM". Sono scelte di mercato nelle quali il CF non vuole o non puo' interferire.

yvan 2 gior fa su tio
Sondaggio fatto da chi? Ma soprattutto, richiesto da chi? Perché vi ricordo che qualche mese fa in 100000 hanno firmato in men che non si dica per l'iniziativa "200 bastano"

Matteo81 2 gior fa su tio
Risposta a yvan
In Ticino meno di 30'000 firme, neanche il 10% della popolazione ha firmato, meno di uno su dieci. In men che non si dica è alquanto opinabile visto il numero esiguo di firme necessarie per il referendum hanno avuto diverse difficoltà a guardare bene i dati. Nei Grigioni 2'600 firme, l1% della popolazione, Ginevra 500'000 abitanti hanno firmato in 3'351 persone. Ennesima votazione fuffa proposta dal solito populismo cavalcato dall'UDC. Non passerà.

tbq 1 gior fa su tio
Risposta a Matteo81
Se consideri che 100'000 firme corrispondono a poco più dell'1% della popolazione svizzera, il fatto che il 10% della popolazione ticinese abbia firmato l'iniziativa è in effetti straordinario. O, detto altrimenti, in Ticino c'è stato un numero di firme dieci volte più alto della media nazionale. Che l'iniziativa non passerà è probabile, ma a Comano dovrebbero porsi qualche domanda.

Voilà 17 ore fa su tio
Risposta a tbq
Sono in molti a doversi porre qualche domanda... Calcolando che a fronte di 45 milioni pagati dai Ticinesi ritornano in Ticino 200 milioni pagati dai confederati. I firmatari dovrebbero andare a vedere chi sta dietro queste iniziative e quali interessi hanno.

Voilà 17 ore fa su tio
Risposta a tbq
E chiedersi anche chi sarà a perderci maggiormente in fatto di offerta se la ripartizione delle risorse tra regioni linguistiche dovesse cambiare
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