Durante il suo discorso del Primo agosto Ignazio Cassis ha pure celebrato la pluralità della Svizzera e dei Grigioni (dove si trovava).
BERNA - In occasione della festa nazionale del Primo agosto il consigliere federale Ignazio Cassis ha reso omaggio oggi a Guarda, in Engadina Bassa (GR), alla pluralità della Svizzera e dei Grigioni, quando accettare modi di pensare divergenti è una sfida costante. A maggior ragione attualmente, in un «mondo meno armonioso di 40 anni fa».
«La festa nazionale ci invita a rafforzare i nostri legami, a dimostrare solidarietà e a pensare agli altri. Ovunque ci troviamo in Svizzera», ha detto Cassis, secondo la versione scritta del suo discorso.
Il ticinese ha ricordato le vittime delle intemperie nei Grigioni, in Vallese e in Ticino. «La sicurezza e la pace sono valori inestimabili che non possiamo dare per scontati», ha detto. «La natura resta più forte dell'uomo».
«Willensnation» - Il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha ricordato che le Tre Leghe retiche, i tre territori che poi formarono l'attuale cantone dei Grigioni, si sono riunite tra il 1450 e il 1524. «Un mezzo millennio», ha detto, facendo un parallelo con la Confederazione. Le Tre Leghe sono state «in grado di superare le loro differenze e di unire i loro interessi comuni».
Anche a livello federale, «nel corso dei secoli, abbiamo compiuto un'impresa straordinaria, quella di fare delle nostre differenze una forza comune», si è rallegrato.
Ha poi ricordato che la Svizzera non è unita da una stessa cultura o da una stessa lingua. «Al contrario, parliamo, pensiamo, scriviamo, ridiamo, amiamo e sogniamo... in modi diversi. La Svizzera è una "Willensnation», una nazione fondata sulla volontà politica.
Libertà e responsabilità - Il "ministro" degli esteri ha anche sottolineato che la democrazia affronta sfide in tutto il mondo. Le opinioni diventano più radicali, gli scontri più duri e le divisioni più profonde, ha puntualizzato.
«La storia non è lineare. Al contrario, ha la tendenza a ripetersi. Mentre solo il 30% della popolazione mondiale vive in una democrazia», Cassis ha ricordato «quanto siamo privilegiati a vivere in Svizzera».
La Confederazione è forte, ma la sua prosperità dipende da un ordine mondiale stabile come anche dalla volontà di mantenere uno spirito comunitario. Inoltre, si trova in un periodo cruciale, in una fase di cambiamento. «Abbiamo la possibilità di fare qualcosa. Possiamo continuare a volere la Svizzera».
Per Cassis sono in gioco la libertà e la responsabilità. «Ciò che caratterizza l'essere umano è proprio la sua capacità di conciliare libertà e responsabilità. È l'etica che deve guidare la nostra azione».