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SVIZZERACapsula del suicidio, anche Swissmedic dice «No»

07.08.24 - 14:34
Sarco non può essere classificata come agente terapeutico, poiché «il suo uso contraddice lo scopo medico di un agente terapeutico».
Exit Switzerland
Fonte Swissmedic/Nzz
Capsula del suicidio, anche Swissmedic dice «No»
Sarco non può essere classificata come agente terapeutico, poiché «il suo uso contraddice lo scopo medico di un agente terapeutico».

BERNA - Prosegue la vicenda legata alla capsula suicida Sarco. Ora a pronunciarsi è l'istituto per gli agenti terapeutici Swissmedic. Tramite in un comunicato stampa ha reso nota la conclusione a cui è giunta dopo aver esaminato la "Tesla del suicidio". In sostanza, sulla base delle informazioni liberamente accessibili, Sarco «non è classificata come un agente terapeutico», poiché «dal punto di vista normativo e del diritto in materia di agenti terapeutici, la sua destinazione d’uso è fondamentalmente in contrasto con lo scopo medico di un agente terapeutico», si legge. «L’obiettivo primario della legge sugli agenti terapeutici - ribadisce Swissmedic - è quello di tutelare la salute delle persone e degli animali. Pertanto possono essere immessi in commercio solo agenti terapeutici (medicamenti e dispositivi medici) di elevato valore qualitativo, sicuri ed efficaci».

La capsula del suicidio, progettata dall'ex medico australiano Philip Nitschke, prevede infatti che la persona intenta a togliersi la vita, prema un pulsante per il rilascio di azoto. La morte dovrebbe così sopraggiungere nel giro di poco tempo. Una prospettiva controversa per le diverse organizzazioni per l'eutanasia svizzere. Tra queste Pegasos, secondo cui l'attenzione mediatica sollevata da Sarco stia alimentando il "turismo della morte" in Svizzera.

Insomma, un nuovo intoppo per l'associazione The Last Resort. «L'azoto utilizzato nella capsula non è un medicamento», in quanto, «in base alle indicazioni relative al funzionamento pubblicate dal fornitore, serve solamente a modificare la composizione dell'aria presente nella capsula chiusa: esso infatti va a sostituirsi all'ossigeno, causando la morte per asfissia». L'esatto contrario dell'effetto farmacologico che «un principio attivo di un medicamento dovrebbe innescare nel corpo del paziente», mette nero su bianco l'istituto per gli agenti terapeutici.

Per Swissmedic Sarco non è un dispositivo medico - «Un prodotto impiegato esclusivamente per il suicidio è in contrasto con la destinazione d’uso medica prevista dal diritto in materia di agenti terapeutici e non può essere classificato come dispositivo medico». Questi prodotti si differenziano proprio per il loro scopo ossia prevenzione, trattamento e attenuazione di malattie o lesioni. «Una premessa essenziale per l'inquadramento e la classificazione come dispositivo medico». Inoltre deve essere garantita la «tutela della salute» e non devono «compromettere lo stato clinico e la sicurezza dei pazienti».

Troppi dunque gli interrogativi «irrisolti», in relazione «alla legislazione applicabile a questo nuovo prodotto». Swissmedic ritiene quindi opportuno «eseguire ulteriori accertamenti ufficiali finalizzati all’inquadramento e alla legittimazione del prodotto da un punto di vista giuridico, politico-sanitario ed etico», invitando ad avviare «un vasto dibattito sociale».

Nelle scorse settimane, Nitschke aveva annunciato che la prima di Sarco si sarebbe svolta a luglio, al cospetto del Cervino. Tuttavia, il divieto emesso sia dalla procura vallesana sia da quella di Sciaffusa avevano mandato all'aria tutto. In aggiunta, la prima candidata a Sarco aveva rifiutato in extremis di morire affidandosi all'ex medico australiano e al suo entourage. Nonostante ciò, The Last Resort - associazione costituita per consentire l'uso di Sarco sul suolo elvetico - ha promesso che sarà utilizzata entro la fine dell'anno. Se ciò dovesse avvenire, malgrado le opposizioni, molto probabilmente il caso finirà nelle mani della magistratura.

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