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Molestie sessuali al CHUV: nuove misure concrete

L'annuncio è stato dato ieri sulle onde di RTS dal direttore operativo ad interim Gianni Saitta.
Jeanne Martel Sam/CHUV
Fonte ATS
Molestie sessuali al CHUV: nuove misure concrete
L'annuncio è stato dato ieri sulle onde di RTS dal direttore operativo ad interim Gianni Saitta.

LOSANNA - Il Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) adotta misure concrete contro le molestie sessuali. In seguito a un'inchiesta del programma Temps Présent della RTS, che ha rivelato casi di molestie, ricatti e abusi di potere da parte di alcuni chirurghi e capi di servizio, l'istituzione ha deciso di creare un'unità speciale.

L'annuncio è stato dato ieri sulle onde di RTS dal direttore operativo ad interim del CHUV, Gianni Saitta. Le nuove misure saranno messe in atto entro l'estate, tra cui la creazione di una cellula dedicata, un questionario sul clima di lavoro e indagini sistematiche per prevenire tali situazioni, indica Saitta.

Quest'ultimo spiega che "nonostante la politica di tolleranza zero in vigore dal 2018, con intenzioni chiare, i processi interni non erano sufficientemente strutturati per garantire una risposta rapida ed efficace ai casi di molestie sessuali". Sottolinea che l'obiettivo attuale è di "correggere questa situazione all'interno del CHUV". Secondo lui, sono in corso peraltro quattro indagini.

La cultura d'impresa deve cambiare

Ammette che una cellula dedicata e un questionario non saranno sufficienti per colmare tutte le lacune: "Ciò non sarà sufficiente, è anche una questione di cultura all'interno del CHUV", sottolinea: "La cultura d'impresa dovrà cambiare, e anche da parte dei quadri che sono attualmente in carica (...) Hanno il ruolo e la responsabilità di garantire che le molestie non si verifichino all'interno del loro servizio o unità", afferma.

Intervistato sempre dalla RTS, David Gygax, segretario del Sindacato dei servizi pubblici SSP-Vaud, ritiene che sia difficile giudicare se le misure attuali siano sufficienti. Per il momento, sono solo parole", dichiara. A suo avviso, "i casi citati nel reportage di Temps Présent sono noti a tutti, compresa la direzione generale del CHUV, il Consiglio di Stato e l'insieme del personale".

"Il vero coraggio oggi sarebbe quello di prendere in mano le situazioni note, di dire che ci sono dei colpevoli, di cui è stata dimostrata la responsabilità, e di punirli. Questa sarebbe la tolleranza zero per i colpevoli", afferma.

Il tema torna d'attualità anche a livello politico: martedì è stato depositato al Gran Consiglio vodese un postulato PLR, sostenuto da circa 75 deputati di tutti gli schieramenti politici, che mira a "garantire al personale medico, infermieristico e ospedaliero del CHUV un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso". Chiede anche un audit esterno e l'introduzione di un questionario anonimo.

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