Il gruppo elettrotecnico elvetico-svedese è accusato di aver elargito mazzette per ottenere dei contratti
ZURIGO - Ieri ABB ha accettato di pagare un totale di 327 milioni di dollari (305 milioni di franchi) agli Stati Uniti, al Sudafrica, alla Svizzera e alla Germania per risolvere le cause di corruzione che riguardano la centrale a carbone di Kusile, in Sudafrica.
La sua costruzione, iniziata nel 2008 e macchiata da sospetti di corruzione in grande stile, ha accumulato anni di ritardo e ha causato una grave crisi energetica in Sudafrica. Il Paese è alle prese con interruzioni quotidiane di corrente e si prevede che le difficoltà di approvvigionamento energetico dureranno per diversi anni.
Il gruppo elettrotecnico elvetico-svedese è accusato di aver pagato tangenti a un alto funzionario della società elettrica statale Eskom, che gestisce l'impianto di Kusile, per ottenere informazioni riservate e poi aggiudicarsi nel 2015 contratti per sistemi di controllo e strumentazione. Insieme ad altre persone, l'ex capo di Eskom è stato arrestato a fine ottobre in relazione al caso con l'accusa di corruzione, riciclaggio di denaro e frode.
Quattro milioni pagati in Svizzera
Secondo un comunicato del Dipartimento di Giustizia statunitense, che non specifica l'importo pagato agli USA, l'ammontare totale delle multe penali è di 315 milioni di dollari (294 milioni di franchi al cambio attuale).
Un portavoce dello stesso ministero ha poi precisato che la somma non include 12 milioni di dollari di sanzioni civili inflitte dalla Securities and Exchange Commission (SEC, l'ente federale USA preposto alla vigilanza della borsa valori), senza fornire ulteriori dettagli sulla ripartizione delle sanzioni.
Anche due filiali del gruppo, in Svizzera e in Sudafrica, si sono dichiarate colpevoli di aver violato il Foreign Corrupt Practices Act (FCPA), la legge americana sulle pratiche di corruzione all'estero.
ABB aveva già pagato 104 milioni di dollari di risarcimento al Sudafrica nel 2020 e giovedì ha raggiunto un ulteriore accordo con le autorità sudafricane per il pagamento di 2,5 miliardi di rand (135 milioni di franchi) a titolo di «riparazione punitiva».
Dal canto loro, le autorità svizzere hanno annunciato ieri di aver raggiunto un accordo con ABB per il pagamento di una multa di 4 milioni di franchi svizzeri (4,3 milioni di dollari). Anche la Germania ha intrapreso un'azione legale e le discussioni sono in corso.
Cooperazione di ABB
Nella suo comunicato, il Dipartimento di Giustizia americano sottolinea di aver tenuto conto nella sua decisione del fatto che ABB ha collaborato alle indagini e ha messo in atto sistemi di controllo più ampi. Il ministero rileva inoltre che ABB è già stata condannata due volte negli Stati Uniti, nel 2004 e nel 2010, per casi di corruzione.
La multinazionale elvetico-svedese ha preso il caso «molto seriamente», ha dichiarato il CEO Björn Rosengren, citato in un comunicato separato. Da quando il caso è stato portato alla sua attenzione, "ABB ha collaborato pienamente con tutte le autorità e ha dedicato molto tempo e sforzi - tra cui il lancio di un nuovo codice di condotta, la formazione dei dipendenti e l'attuazione di un sistema di controllo migliorato - per evitare che una situazione simile si ripeta", ha sottolineato l'amministratore delegato.
I risarcimenti per 327 milioni di dollari sono già stati inseriti nei risultati finanziari del terzo trimestre 2022, precisa ABB nel suo comunicato. Essi comprendono anche l'esposizione prevista al caso tedesco, ancora non precisamente definita.