Il PLR guarda «alle generazioni future»
BERNA - Il PLR deve portare avanti una politica che tenga conto delle generazioni future, sviluppando una «strategia dei nipoti». È questa la linea proposta oggi dalla presidente del partito Petra Gössi, che dopo quattro anni alla testa della formazione, è stata rieletta oggi per un mandato di altri due. L'assemblea dei delegati si è tenuta online.
Al termine dello scrutinio Gössi - unica candidata in lizza - ha espresso la sua soddisfazione per il risultato chiaro. «Conferma il mio cammino e mi dà forza e coraggio per il futuro», ha aggiunto.
Rieletti a fine giornata anche i vicepresidenti, il consigliere agli Stati Andrea Caroni (AR) e il consigliere nazionale Philippe Nantermod (VS). Il "senatore" Philippe Bauer (NE) e i consiglieri nazionali Alex Farinelli (TI) e Andri Silberschmidt (ZH) entrano dal canto loro a far parte del comitato direttivo del partito.
Prima delle votazioni Gössi ha delineato gli obiettivi del PLR per il futuro, tracciando un strategia fondata su tre pilastri: sicurezza dell'impiego, previdenza e quadro di vita intatto.
La Svizzera ha bisogno in primo luogo di una piazza economica che garantisca posti di lavoro per tutti negli anni a venire, ha rilevato, sottolineando la necessità di avere servizi sociali «sicuri, in modo che anche i nostri nipoti abbiano la stessa copertura sociale dei pensionati di oggi».
In secondo e terzo luogo «abbiamo la responsabilità di lasciare ai nostri figli e nipoti un luogo intatto in cui vivere, sia in termini di ambiente che di infrastrutture», ha proseguito la presidente del partito.
Nel suo discorso, Gössi non ha perso occasione per attaccare la sinistra. Il PS, sostenuto da un centro egoista, vuole dare forma a una Svizzera caratterizzata da un maggiore interventismo, ha rilevato. La presidente del PLR ha poi chiesto al PS di impegnarsi seriamente in favore delle aziende invece di ostacolarle con tasse.
Per ottenere una visione più ampia possibile del partito e coinvolgere la base, tutti i membri del PLR saranno invitati a fornire il loro parere, come già avvenuto nell'indagine sulla politica climatica e ambientale condotta nel 2019.