L'austerity dell'Esecutivo e di Karin Keller-Sutter non piace ai democentristi che puntano il dito verso Berna: «Lusso e spese pazze».
A Palazzo Federale da qualche tempo tira aria di austerity, con la necessità dichiarata di risparmiare almeno 4 miliardi di franchi sul budget annuo, entro il 2027.
Fra le ipotesi che saranno al vaglio del Consiglio Federale e del Dipartimento federale delle finanze (Dff) di Karin Keller-Sutter ci sono tagli a vari settori (ma non all'esercito). Con strascichi che verranno molto probabilmente percepiti anche dai cantoni.
Stando alla sinistra la chiave del risparmio non è quella giusta e sarebbe più virtuoso aumentare le imposte federali. Sul tavolo delle proposte anche la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici (voce, peraltro già presente nel dossier redatto da un think-tank di esperti).
Questo venerdì in una conferenza stampa l'Udc ha voluto dire la sua sull'argomento, portando 18 suggerimenti che non nascondo l'influenza “efficentista” del futuro ministero americano che sarà diretto dal magnate Elon Musk.
L'idea dei democentristi è quella di «risparmiare miliardi» prendendo di petto il principale problema della Confederazione: le spese. La scure, quindi, andrebbe usata in questo ambito, e non in altri.
«Invece di seguire ciecamente quel mostro burocratico dell'UE, la Svizzera dovrebbe guardare al nuovo governo americano, e puntare alla semplificazione», ha confermato ai media il presidente Udc Marcel Dettling utilizzando l'espressione «più Musk e meno burocrazia».
Missione dichiarata di Dettling: «Fermare l'amministrazione del lusso della capitale», innanzitutto «congelando gli stipendi del settore pubblico per permettere un adeguamento graduale a quelli del settore privato».
In questo senso nel mirino dell'Udc finiscono anche le pensioni da 235mila franchi l'anno che vengono elargite agli ex-consiglieri federali: «è giusto che pensino alla propria previdenza di vecchiaia come i cittadini comuni». Una proposta analoga, lo ricordiamo, era stata approvata (di misura) lo scorso settembre dalla Commissione competente del Nazionale.
Altro tasto dolente per i democentristi, e non poteva essere altrimenti, è il settore dell'asilo: «Il “paradiso dell'asilo svizzero” causa un buco da miliardi e deve finire», aggiunge il partito, «chi si vede la richiesta respinta dovrebbe avere diritto solo ad aiuti di sussistenza, e in natura al motto di “letto pane e sapone” (espressione piuttosto popolare nel dibattito sulla migrazione della vicina Germania, ndr.)».
Anche gli aiuti economici nel caso dei richiedenti l'asilo non dovrebbe durare più di 12 mesi: «Se non si trova un lavoro, anche per loro scatta la sussistenza, e niente di più».