Le vacanze scolastiche autunnali in Svizzera interna colgono in contropiede le FFS. Anche chi aveva prenotato il proprio posto, resta in piedi. E di base non ci sarà alcun rimborso
LUGANO – Treni strapieni, ritardi, soppressioni di corse. Mamme in piedi con due bambini piccoli, tra cui un neonato, come già riportato da Tio/ 20 Minuti. Un sabato pazzo sulla linea ferroviaria della galleria di base del San Gottardo. Ma il delirio era già iniziato venerdì. E spunta un nuovo racconto. Quello di una donna di Lugano, di ritorno in Ticino da Zurigo con marito e figlio appena operati presso la clinica Schultess. «Avevo prenotato tre posti in prima classe per venerdì 4 ottobre sul treno Intercity delle 15.32 – evidenzia la signora –. Tutta questa premura perché i miei famigliari avevano subito delicati interventi chirurgici. Mio marito si è fatto mettere una protesi al ginocchio. Mentre mio figlio era stato operato alla spalla».
Quando pianificare non serve a nulla – Due operazioni pianificate da tempo. Così come il viaggio in treno. Invano. «Arrivati in stazione, a Zurigo, scopriamo che la corsa delle 15.32 è stata soppressa. Ci invitano a salire sul Eurocity delle 15.10, per il quale avevano fatto ritardare la partenza di una ventina di minuti. Non solo non c’era posto sul treno. Ma non si riusciva nemmeno a salire».
Senza un buco in cui infilarsi – La famiglia opta così per il treno successivo. Si parte alle 16.10 con cambio ad Arth-Goldau. «Da Zurigo ad Arth-Goldau – ammette la donna – siamo riusciti a trovare posto, malgrado il treno fosse strapieno. Ma dopo il cambio, la vicenda è diventata quasi drammatica. Non c’era un buco. Né in prima, né in seconda classe. Io e mio figlio, operato mercoledì, abbiamo viaggiato in piedi. Per mio marito abbiamo trovato un sedile di fortuna nel vano delle biciclette».
Esame bocciato – Insomma, tanti proclami da parte della politica affinché i cittadini usino i mezzi pubblici. Ma in questa occasione particolare, le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) dimostrano di non sapere reggere l’urto. Non è la prima volta che, in concomitanza dell’inizio delle vacanze autunnali in alcuni Cantoni, si crea il caos sui treni elvetici. Perché?
Tre fattori concomitanti – «La situazione venutasi a creare – spiega Patrick Walser, portavoce delle FFS –, e per la quale ci scusiamo con la nostra clientela, è dovuta a tre fattori: l’inizio delle vacanze autunnali in Svizzera tedesca, il tempo a sud unito al brutto tempo a nord, e infine nessun treno speciale pianificato per l’inizio delle vacanze».
La nota più dolente – E forse la nota dolente sta proprio qui. Perché, visti i trascorsi, non pianificarne almeno un paio in più? Davvero è così complicato? «Le FFS valuteranno, in futuro, di organizzare, come già succede per i ponti festivi o per le vacanze di Pasqua, anche in occasione delle vacanze autunnali treni speciali sull’asse nord-sud, così da garantire ai propri clienti un viaggio sereno e comodo».
Un futuro più roseo – La questione, come inizialmente ipotizzato, non è dunque da ricollegarsi a una saturazione della rete. Bensì a una chiara mancanza di corse supplementari. «Riteniamo che, con la graduale introduzione dei nuovi treni Giruno sull’asse nord-sud, queste situazioni andranno a migliorare. Le FFS ricordano ai viaggiatori, in concomitanza con l’inizio o la fine delle vacanze a nord delle Alpi, l’importanza di riservare sempre il posto a sedere e di consultare l’orario online prima di mettersi in viaggio».
Come giustificarsi – Certo, ma come spiegarlo a quella mamma che aveva prenotato il suo posto (pure lei in prima classe, per evitare la ressa!) e che sabato da Lucerna a Bellinzona è stata costretta a viaggiare in piedi con due bimbi piccoli? E come giustificarsi di fronte alla storia della signora luganese che, sapendo di viaggiare con due famigliari convalescenti, aveva regolarmente pagato in anticipo tre posti sul treno in partenza venerdì pomeriggio da Zurigo? È previsto perlomeno un rimborso in queste situazioni?
Zero rimborsi, tranne in rare eccezioni – La risposta è no. Nessun rimborso. E chi prova a ottenerlo, solitamente perde tempo. «Il diritto del trasporto svizzero – fa notare Walser – al quale le FFS si rifanno, non prevede rimborsi nel caso in cui il viaggiatore è riuscito ad arrivare a destinazione. Il nostro servizio clienti è tuttavia disponibile a valutare le singole richieste da parte dei nostri utenti».