La testimonianza di un albergatore: «Ho trovato questo biglietto su una macchina e ho avvisato subito la polizia»
Contattato da Tio/ 20Minuti, l’Ufficio stampa della Cantonale ha preferito non enfatizzare l’episodio.
LOCARNO - «Con tutto rispetto, ma osate ancora venire in Svizzera a portarci il virus, nel Paese che vi dà da mangiare? Come osate? State a casa vostra e nascondetevi, per favore. Portate rispetto agli svizzeri. Se vediamo ancora una volta la vostra macchina, prenderemo altre misure. Questo è solo un consiglio». È il testo di un biglietto colmo di ignoranza trovato nel Locarnese sul parabrezza di un’auto con targhe italiane da un albergatore asconese. L’uomo ha subito segnalato il fatto alla Polizia Comunale.
Serve serenità – L’isteria da coronavirus, complice il “blocco” della penisola e il fatto che le dogane continuano a essere aperte per i frontalieri, si sta trasformando in un’ingiustificata caccia all’italiano. L’albergatore asconese racconta le sue impressioni: «La macchina apparteneva a un operaio italiano. La situazione la conosciamo tutti. Le autorità stanno lavorando per noi. Però bisogna smetterla di creare allarmismi, media in primis. Serve serenità. E soprattutto occorre restare nei limiti della civiltà. Spero che non ci siano episodi di disordine pubblico a causa di questo improvviso odio senza senso sbocciato verso gli italiani. Diamo un segnale di positività, tutti quanti».
Episodio da non enfatizzare – Contattato da Tio/ 20Minuti, l’Ufficio stampa della Polizia Cantonale ha preferito non commentare l’episodio. Per evitare di enfatizzare mediaticamente un eventuale fenomeno, con conseguente rischio di emulazione. Scelta comprensibile.