Il manager dell'Oceano commenta le novità anti-Covid: «Già da giugno registriamo i nominativi dei clienti»
Un altro gestore reagisce al "tanto chiuderanno da soli" pronunciato da Norman Gobbi in conferenza stampa: «Mi lascia l'amaro in bocca. Siamo tra l'incudine e il martello, il coronavirus da un lato e le autorità dall'altro»
LUGANO - Anche i gestori dei locali erotici avevano gli occhi e le orecchie tese sulla conferenza stampa da Bellinzona. All’annuncio della chiusura di discoteche e club... «Mi si è gelato il sangue - ammette il manager dell’Oceano di Pazzallo. Ma poi è stato chiarito che i locali a luci rosse non saranno chiusi, ma - come per la ristorazione - i clienti verranno registrati con nome, numero di telefono, domicilio e orari di arrivo e partenza. Anche se il presidente del Governo, Norman Gobbi, ha detto chiaramente che «i locali erotici dovendo garantire il tracciamento andranno probabilmente a chiudere da soli».
«Viaggiamo già al 50%» - Una doccia semi-gelata, dunque? «In realtà già da giugno seguiamo questa prassi prendendo i nominativi dei clienti - risponde il responsabile dell’Oceano -. Noi qui adottiamo già delle misure molto severe. Ad esempio, non è consentita la consumazione (di bibite, ndr) in piedi, ma solo seduti. Con le novità di oggi per noi non cambia molto, visto che da giugno la nostra attività viaggia al 50 per cento».
«Nessun contagio finora» - Già prima dell’estate, continua, «facciamo molta attenzione con la misurazione della temperatura ai clienti. Siamo stati sempre molto attenti». Non avete dunque avuto problemi di contagi? «Esatto, ma occorre anche dire che lavoriamo con una clientela limitata e con le ragazze pure limitate. Ripeto si viaggia a metà regime». Teme ora un’ulteriore diminuzione del lavoro? «Questo lo potrò dire tra un paio di mese. Ma quella di oggi non è una doccia gelata. È tutto l’anno che siamo in questa situazione».
L'amaro in bocca - «Quel "tanto chiuderanno da soli" è una dichiarazione che l'autorità poteva risparmiarsi - commenta invece il gestore di un locale erotico del Mendrisiotto, riferendosi alle parole di Gobbi -. Bastava limitarsi a dire che i locali erotici li lasciamo così perché hanno già le loro restrizioni e se poi qualcuno vorrà chiudere per buon senso daremo loro i dovuti indennizzi. Resta invece l'amaro in bocca per le parole dell'autorità. Ci sentiamo tra l'incudine e il martello. Tra il coronavirus, da un lato, e le autorità cantonali, dall'altro, che ti dicono "spero che chiudi da solo"». Non indennizzando ovviamente nulla.