Il Gran Consiglio ha approvato la proposta di risoluzione della Commissione giustizia e diritti. E ha rieletto il PG
Alla Commissione spetterà (con la consulenza di esperti indipendenti) l'incarico di approfondire le problematiche e formulare proposte di miglioramento. «Appare sempre più necessaria una riorganizzazione del Ministero pubblico».
MENDRISIO - La nomina dei 20 procuratori pubblici per il periodo 2021-2030 è sempre più dibattuta. Se ne discute da mesi, dal preavviso negativo di cinque procuratori uscenti da parte del Consiglio della Magistratura (di settembre), al sms inviato dal giudice Mauro Ermani al procuratore generale Andrea Pagani, fino a un'inedita ricusa del Consiglio della Magistratura da parte di uno dei magistrati “bocciati”. Tutto è culminato oggi nella discussione in Gran Consiglio.
La Commissione giustizia e diritti, infatti, se da una parte ha inserito i cinque procuratori pubblici "bocciati" nella lista dei ventisette candidati, ha anche presentato una proposta di risoluzione, approvata dal Parlamento con 49 voti favorevoli, 7 contrari e 19 astenuti. «Affidateci l'incarico di approfondire le problematiche di natura organizzativa e procedurale emerse nell'ambito della procedura di rinnovo delle cariche in seno al Ministero pubblico, allo scopo di valutare eventuali necessità di intervento a livello organizzativo e normativo». Lo scopo - con la consulenza di esperti indipendenti - sarebbe anche formulare «concrete proposte di miglioramento, sia sul piano organizzativo sia normativo».
Per la Commissione «si è riscontrata l'assenza di un disciplinamento sufficientemente preciso dei meccanismi di monitoraggio dell'attività del Ministero pubblico e delle procedure di valutazione dell'operato dei Magistrati, sia dal profilo quantitativo sia qualitativo» e «appare sempre più necessaria una riorganizzazione del Ministero pubblico, in particolare con una ridefinizione delle competenze della sua Direzione (Procuratore generale e sostituti Procuratori generali)».
Al Mercato Coperto di Mendrisio la discussione si è accesa quando Matteo Pronzini ha parlato di «degrado nella Magistratura» causato «dal modo con cui i partiti la gestiscono». «Dobbiamo rompere la logica della ripartizione tra partiti», ha detto il deputato MPS. Senza dimenticare una stoccata ad Andrea Pagani: «Come in qualsiasi squadra, la colpa dovrebbe prendersela anche l’allenatore». L'emendamento presentato dal gruppo MPS-POP-Indipendenti, che chiedeva il rinvio delle nomine e le dimissioni del Consiglio della magistratura, è stato bocciato. Sono stati pure bocciati gli emendamenti presentati da PLR e Più Donne.
Confermato Andrea Pagani - Alla carica di procuratore generale il Gran Consiglio ha confermato Andrea Pagani (unico candidato). Con 81 schede distribuite, la maggioranza assoluta era fissata a 40. Dalle 79 schede rientrate, 57 voti sono andati a Pagani, che risulta pertanto eletto. 21 sono state le schede bianche (1 quella nulla).