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CANTONEAttività all’aria aperta, per i parapendii non c’è (bi)posto

24.02.21 - 06:00
Alcune restrizioni legate alle attività sportive appaiono poco proporzionate e creano confusione.
Ti Press (archivio)
Attività all’aria aperta, per i parapendii non c’è (bi)posto
Alcune restrizioni legate alle attività sportive appaiono poco proporzionate e creano confusione.
Attività all'interno o all'esterno. Con contatti o senza. Ecco cosa si può fare e cosa no.

LUGANO - Le restrizioni decretate dal Consiglio federale hanno lasciato numerosi attori economici nell'incertezza, non solo ristoratori e negozianti. Già, perché se parecchi sport praticati all’aria aperta sono tuttora consentiti, ce n’è uno che al momento è vietato: il volo tandem in parapendio. Essendo infatti considerato “sport di contatto”, è bandito da fine ottobre. Nessun “battesimo di volo” è possibile, dunque.

«Dal 29 ottobre sono stati vietati gli sport amatoriali di contatto. Inizialmente non era chiaro se fossero vietati anche gli sport a contatto di natura commerciale, ma in un successivo comunicato l'Ufficio Federale dello Sport ha tuttavia specificato che il divieto è esteso anche alle attività di tipo professionale», illustra Federico Soldati, co-fondatore di Fly Ticino. «Pensavamo fosse considerata un’attività turistica, e come tale ancora permessa, ma ci è stato espressamente detto che il volo biposto è un’attività di sport a contatto», conferma Franco Kessel della Pink Baron di Capolago.

Seggiovia sì, parapendio no - Sia Soldati, sia Kessel concordano sul fatto che la decisione non sia completamente proporzionata, dal momento che i contatti in altri ambiti - come una risalita in seggiovia - non sono stati vietati. Inoltre, fa notare Kessel, nel volo biposto il passeggero è davanti al pilota e non al suo fianco. «Quindi il flusso dell’aria è verso il pilota e in questo caso è lui in “pericolo” di contagio». Quello che mi lascia perplesso - prosegue - è che in un aeroplano di piccole dimensioni o in un elicottero si può tranquillamente volare in più persone, sia a livello di formazione, sia livello turistico. Noi che siamo all’aria aperta no».

Salvati dall'inverno - Fortunatamente, considerato che questi voli vengono effettuati soprattutto nella bella stagione (grossomodo da inizio aprile a fine ottobre), l’impatto a livello finanziario è stato, seppur significativo, piuttosto limitato. Peggio se la sono vista i piloti biposto che operano nelle stazioni turistiche invernali o ancora la scuole di volo, le quali hanno potuto proseguire con la formazione teorica ma interrompere i voli tandem didattici, importanti specialmente per i principianti. Chi ha fatto richiesta e ha dimostrato una perdita di guadagno, ha comunque ricevuto un aiuto finanziario.

Chi può praticare un'attività sportiva

    • Dal 22 dicembre, in Ticino, l'accesso a tutte le infrastrutture sportive è vietato. Ma solo per le persone sopra i 16 anni (dal 1. marzo si dovrebbe passare ai 18 anni). Ecco perché se si passa di fianco a un campo da calcio può capitare di trovare i fari accesi.
    • Fanno eccezione i comprensori sciistici, gli impianti per l'equitazione e gli impianti riservati ai soli ospiti di un albergo. Ecco perché, un po' come succede per il settore della ristorazione, chi non può proprio fare a meno di una nuotata in piscina o di due scambi tennistici potrebbe optare per una notte in hotel.
    • Le persone sopra i 16 anni hanno la possibilità di svolgere attività sportive all'aperto (al di fuori delle infrastrutture sportive e senza contatto fisico) in gruppi di massimo cinque persone. Ecco perché, mantenendo le dovute distanze, una pedalata o una corsa in compagnia non è proibita.
    • Sono ammessi anche gli allenamenti e le competizioni di atleti di punta membri dei quadri nazionali di una federazione sportiva, svolti alla presenza di massimo 15 persone o in squadre a composizione stabile per i quali sono predisposti specifici piani di protezione. Ecco perché, ad esempio, la Mendrisiotto Nuoto ha potuto proseguire con i propri allenamenti.
    • Anche le squadre che fanno parte di una lega prevalentemente professionistica, per i quali sono predisposti specifici piani di protezione, possono allenarsi e prendere parte alle competizioni. Ecco perché il Lugano e il Chiasso (Super e Challenge League) stanno disputando i loro campionati calcistici mentre il Bellinzona (Promotion League) no.
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