Colpa del calo della popolazione. La previsione dei politologi
Le conseguenze sarebbero un minor peso a Berna, una minor rappresentanza delle diverse sensibilità politiche e un'accresciuta competizione elettorale, spiegano i politologi Oscar Mazzoleni e Andrea Pilotti.
LOSANNA - Quanto conta un Cantone nella Berna federale? La risposta non è semplice. Ci sono molti aspetti che entrano in gioco. Uno di questi è la massa critica determinata dal proprio peso demografico che si traduce in una quota di seggi spettanti al singolo cantone al Consiglio nazionale. Mentre per il Consiglio degli Stati - ricordiamo - il numero di seggi è fisso (due per cantone e uno per semi-cantone), per la Camera del popolo il numero di seggi di alcune deputazioni cantonali è variato nel tempo, in funzione della crescita o del calo demografico.
L'importanza dei seggi - Per un cantone come il Ticino, periferico dal punto di vista economico e linguistico e che nella sua storia non ha sempre avuto rapporti facili con la Confederazione, disporre di una deputazione sufficientemente ampia e rappresentativa è oltremodo importante. Dal 1971, il Ticino dispone di 8 seggi, ripartiti fra tutte le maggiori forze politiche cantonali. È evidente che un minore numero di seggi avrebbe conseguenze sulla presenza delle diverse sensibilità in seno alla deputazione ticinese, assieme ad un’accresciuta competizione elettorale fra candidati e partiti in occasione del rinnovo della Camera bassa.
Controtendenza demografica - Recentemente è stata ufficializzata la ripartizione riguardante le elezioni federali del 2023 che ha confermato gli 8 seggi per il Ticino. Occorre tuttavia considerare che negli ultimi anni la popolazione ticinese ha subito dei continui cali, mentre nel suo complesso la Svizzera continua a caratterizzarsi per un aumento del numero dei suoi abitanti. Se finora quindi l’impatto di questo calo demografico in Ticino non ha avuto ripercussioni sulla ripartizione dei seggi al Consiglio nazionale, non è per nulla scontato che ciò avvenga ancora in futuro.
Nessuno come il Ticino - Sulla base di tre scenari sull’evoluzione della popolazione svizzera allestiti dall’Ufficio federale di statistica (UST), l'Osservatorio della vita politica regionale dell'Università di Losanna ha calcolato la ripartizione dei seggi ai cantoni per le prossime legislature fino alle elezioni del 2051. Le conclusioni sono evidenti. Secondo due dei tre scenari demografici, il Ticino disporrebbe fra 30 anni di solo 6 seggi (sui 200) per il Consiglio nazionale. Nessun altro cantone svizzero, con l’eccezione di Neuchâtel, subirebbe un calo proporzionalmente così forte. Nella migliore delle ipotesi, e cioè se a prevalere fosse lo scenario demografico “alto” tra quelli delineati dall’UST, ossia con una crescita complessiva svizzera più forte, il Cantone Ticino perderebbe “solo” un seggio. I seggi persi dal Ticino e da altri cantoni, quali Basilea Campagna, Berna, Neuchâtel e Giura, potrebbero andare ad Argovia, Friborgo, Ginevra, Vaud e Zurigo.
Le fasi della riduzione - Per il Ticino, la diminuzione avverrebbe in due fasi, dapprima per le elezioni del 2035 (ripartizione calcolata sull’anno 2032), ossia la terza futura tornata elettorale, con una deputazione ticinese al Consiglio nazionale che dovrebbe contare 7 seggi (esattamente quanti erano alla fine degli anni Sessanta del Novecento) e questo avverrebbe nei tre scenari allestiti dall’UST. La seconda riduzione del numero di seggi avrebbe luogo (qualora si confermassero gli scenari di riferimento o basso dell’UST) in occasione delle elezioni federali del 2051 (ripartizione calcolata sull’anno 2048), passando da 7 a 6, ovverosia lo stesso numero di deputati che il Ticino contava duecento anni prima, alla nascita dello Stato federale nel 1848.
Come invertire la tendenza? - Due soli aspetti - sottolineano i politologi Oscar Mazzoleni e Andrea Pilotti nel loro studio - potrebbero delineare un esito diverso nei prossimi decenni. In primo luogo, se le tendenze demografiche delineate dall’Ufficio federale di statistica dovessero mutare e il Cantone Ticino tornasse a crescere da un punto di vista demografico, come ha peraltro ipotizzato di recente l’Ufficio di statistica del Cantone Ticino. In secondo luogo, si potrebbe ipotizzare un’eventuale modifica della base legale sulla quale poggia il calcolo della ripartizione dei seggi alla Camera del popolo, che ha oggi come riferimento la popolazione residente permanente nei diversi cantoni.