Si tratta di una malattia altamente contagiosa che colpisce maiali e cinghiali.
Finora non è stata riscontrata in Svizzera, ma i recenti riscontri in Italia e Germania aumentano il rischio di ingresso della malattia nel nostro Paese.
LUGANO - La peste suina africana (PSA) è una malattia provocata da un virus che pur non essendo pericoloso per gli esseri umani è altamente contagioso per cinghiali e maiali, per i quali è quasi sempre mortale in pochi giorni.
Dopo la diffusione della malattia nell’Est e del Nord Europa, a inizio 2022 sono stati rilevati i primi casi di cinghiali positivi in Piemonte e Liguria. Questa evoluzione aumenta ulteriormente il rischio che la malattia arrivi in Svizzera.
Le autorità cantonali rafforzano quindi la sensibilizzazione e l’informazione alla popolazione, invitandola a osservare le misure di prevenzione e a seguire le raccomandazioni per scongiurare l’importazione della malattia.
Gli animali si contagiano a seguito di contatto diretto con animali infetti, sia per contatto indiretto, attraverso superfici contaminate (mezzi di trasporto, stivali, ecc.), oppure ancora tramite scarti di carne contaminata smaltiti nella natura. Il virus rimane infettivo per mesi nell’ambiente e nelle carni o nelle carcasse degli animali infetti.
Cosa fare e come comportarsi - La popolazione è invitata in particolare a smaltire i rifiuti (resti di cibo e loro contenitori) in modo corretto, evitando di disperderli in natura. Si ricorda che è vietato foraggiare gli animali selvatici e i suini con resti alimentari. Si raccomanda inoltre di rinunciare a portare con sé prodotti a base di carne quando si rientra in Svizzera da Paesi o regioni colpiti dalla PSA.
Inoltre, il ritrovamento di carcasse di cinghiale dev’essere tempestivamente segnalato all’Ufficio del veterinario cantonale (091/814.41.08 o pestesuina@ti.ch).
Le indicazioni principali sono raccolte in un flyer (allegato). Tutte le informazioni sono disponibili al sito www.ti.ch/pestesuina.
Scenari e sviluppi sul medio termine: istituito un gruppo di lavoro
In considerazione delle possibili evoluzioni della malattia anche sul territorio svizzero, il Consiglio di Stato ha provveduto a istituire un gruppo di lavoro interdipartimentale coordinato dal veterinario cantonale, allo scopo di analizzare gli scenari e gli sviluppi sul medio termine. Occorrerà in particolare definire compiti, organizzazione e tipo di intervento qualora il virus dovesse raggiungere cinghiali e maiali locali.