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LUGANOMicromobilità a due ruote, in futuro tutti a bordo di Genny Zero

08.09.23 - 06:30
Lunedì 11 settembre in Piazza Dante arriva il progetto “InclusiveMicroMob”
Genny Factory SA
Micromobilità a due ruote, in futuro tutti a bordo di Genny Zero
Lunedì 11 settembre in Piazza Dante arriva il progetto “InclusiveMicroMob”

LUGANO - La micromobilità è la sfida del futuro. L’obiettivo - fulcro della teoria della “città in 15 minuti” - è far lasciare le auto ai margini delle città per permettere ai cittadini di riappropriarsi degli spazi urbani, lavorando su prossimità e mezzi alternativi. E proprio su tale direttrice si muove “InclusiveMicroMob”, un progetto di ricerca SUPSI in collaborazione con Lugano Living Lab, per esplorare la via da intraprendere al fine di accogliere questa mini rivoluzione, magari da compiere a bordo di “Genny Zero”: veicoli elettrici a due ruote, compatti e autobilancianti.

Concepito nelle versioni precedenti come mezzo di mobilità destinato a persone diversamente abili, Genny Zero adesso guarda, in grande, al futuro. Il piano - che verrà illustrato lunedì 11 settembre in Piazza Dante a Lugano dalle 10 - viene spiegato dal ricercatore dell’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito SUPSI Albedo Bettini. «Partendo da un mezzo concepito per la disabilità si assicura maggiore inclusione e sicurezza per tutti. Una possibilità futura potrebbe essere un sistema di sharing che, invece di prevedere le biciclette, o non solo, metta in campo anche questi strumenti», spiega Bettini.

«E per tale motivo ci è stato commissionato uno studio su più livelli, adesso siamo concentrati sul fronte sociologico e urbanistico, per capire l’applicabilità dell’idea alle città - racconta il ricercatore - A mio avviso esiste del potenziale, anche e soprattutto per le caratteristiche di questi mezzi che si possono adattare a diverse condizioni».

Una delle domande riguarda inevitabilmente l’applicabilità a una realtà come Lugano di tale, futura rivoluzione - se si concretizzerà - vista anche la conformazione orografica della città. «Lo studio è commissionato da un bando federale, quindi le analisi devono fornire risultati abbastanza generici da essere applicati in vari contesti nazionali, Lugano è solo la “piattaforma” che ci permette questo studio. È stata scelta per prossimità e per la disponibilità di Lugano Living Lab, ma è importante far passare il messaggio che non si tratta di uno studio su Lugano. In generale in Svizzera abbiamo spesso “sali scendi”, ma è proprio lì che ha senso l’intermodalità: si può salire sul bus o sulle funicolari proprio come un normale pedone, come fanno i disabili. Certo senza esagerare, altrimenti non ci sarebbe spazio a sufficienza: stiamo proprio studiando questi potenziali conflitti», spiega Bettini.

Lo studio adesso prevede lo sviluppo dei test, la raccolta dei dati, l’analisi e infine ci sarà la presentazione delle conclusioni che avverrà «a fine 2024. L’appuntamento di lunedì 11 settembre è per noi molto importante perché in quell’occasione illustreremo il progetto ma soprattutto raccoglieremo le adesioni - fino a oggi una decina - di quanti vorranno provare, in test specifici, Genny Zero. Abbiamo infatti previsto una sessione di prove vere e proprie il prossimo 14 ottobre presso il Parco Ciani. Quindi vi aspettiamo».

Tra i particolari del progetto va anche sottolineato come «Il mezzo sia dotato di diversi sensori, tra i quali un localizzatore Gps, che potrebbe permettere di regolare, ad esempio, la velocità: nelle zone centrali non si supereranno i 5 chilometri orari, ovvero come un pedone, e lungo le piste ciclabili o in aree più ampie, si potranno raggiungere al massimo i 20 chilometri orari. Ma è necessario del lavoro di ricerca per esplorare le diverse possibilità e aiutare gli organi legislativi e le realtà regionali a fare delle scelte. Per questo ora abbiamo bisogno di volontari», conclude Bettini.

Infine, va ricordato come il progetto sia finanziato dall’Ufficio di coordinamento federale per la mobilità sostenibile (COMO) e diretto dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), che tramite il nuovo asse di ricerca Smart City / Smart Region fornisce competenze multi-dipartimentali in ambito urbanistico, sociologico, e di analisi dei dati, considerando in modo particolare la qualità di vita dei cittadini e sostenendo la transizione della società verso la sostenibilità. È inoltre sostenuto da Lugano Living Lab, l’organo di promozione dell'innovazione digitale e tecnologica della città. Si tratta di un partenariato tra pubblico e privato che vede la collaborazione con l'impresa di innovazione ticinese Genny Factory SA e il coinvolgimento attivo della popolazione

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COMMENTI
 

Thinks 1 anno fa su tio
Solo nelle città moderne più vive e più popolose dove la mentalità è cambiata già da tempo sono possibili questi giocattoli, ma da noi con i trogloditi frustrati perennemente fermi in colonna, e dura adattarsi...

carlo56 1 anno fa su tio
business? un nuovo veicolo di mobilità teoricamente lenta (come già monopattini elettrici e e-bike). Io direi di restare con i piedi per terra: a seconda di ciò che si deve fare occorre l'auto, o l'autobus (inadatto però per trasportare oggetti ingombranti), o i vari mezzi già a disposizione, o per gli spostamenti brevi a piedi. Un altro mezzo su ruote invece rilancerebbe l'annoso problema già esistente dei troppi veicoli falsamente lenti che, non vincolati alla patente, circolano per le strade senza regole ne sanzioni creando parecchi problemi a tutti.

Diablo 1 anno fa su tio
Biciclo per tutti

vulpus 1 anno fa su tio
Impressionante l'ultimo paragrafo dell'articolo, che sembra redatto per cercare di dare peso a quest'altra novità. Ma forse non bisogna tornare con i piedi per terra? All'interno del centro si circola tranquillamente a piedi. Per la periferia , in tutte le direzioni, c'è tanto di quel trasporto pubblico da far paura. E quì si va nuovamente a cercare di proporre un mezzo individuale, che come i monopattini e affini circoleranno in mezzo ai pedoni e sui marciapiedi con le situazioni che tutti conoscono.

Crigmcgee 1 anno fa su tio
L'immaginazione umana proprio non ha limiti.

David 1 anno fa su tio
Risposta a Crigmcgee
Non peggioriamo la situazione: già a Lugano il traffico è ingestibile con code ovunque. E già biciclette e monopattini elettrici invadono abusivamente i marciapiedi e transitano contromano sulle strade cittadine. E noi vogliamo inventare altre cavolate??!!! Si pensi piuttosto ad alternative al traffico o a creare più posteggi. Basta con questi pseudo veicoli per zombie vaganti!! Ritornate a pedalare in bicicletta sé proprio volete lasciare l'auto a casa!!!

polonord 1 anno fa su tio
Risposta a Crigmcgee
Più che immaginazione direi che l’idiozia umana non ha limiti.

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a David
David Gli zombies sono gli imperterriti automobilisti che inquinano (ambientale, acustico e visivo ) le nostre cittá !

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a David
Sai David, di parcheggi in città ne sono stati creati fin troppi in passato, fortunatamente oggi si tende a ridurli. Ci fossero meno auto in città i mezzi pubblici circolerebbero più rapidamente. Per l'incremento dell'utilizzo di monopattini e per l'inserimento di nuovi veicoli sono scettico, si è visto in più occasioni che possono essere incompatibili con i pedoni.

David 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
Per andare a lavorare a Lugano occorre la macchina, non tutti possono permettersi una Tesla. Ma questi nuovi mezzi che appaiono come funghi vanno regolamentati prima che la situazione ci sfugga di mano!!!!

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a David
David, le vanno bene le biciclette ma non i monopattini elettrici, mi spiace per la sua frustrazione insensata e mi spiace che quando si trova incolonnato mi veda superarla con il mio monopattino.

David 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
Ci sono le classiche biciclette, e i bus. Non abbiamo bisogno di alternative né di queste diavolerie ridicole. Sé no andate a piedi...tanto di salute. Oggi non si fanno più dieci metri a piedi!

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a David
David ma vada lei a piedi che ha tempo, io non ho tempo per fare 10km a piedi e il monopattino elettrico è comodissimo e inquina quasi zero e non fa traffico, non vedo il problema, i problemi ve li create voi, e vi da fastidio stare incolonnati mentre noi arriviamo prima ecco qual'é la verità.

David 1 anno fa su tio
Risposta a RemusRogue
Sé non hai tempo di fare 10 km a piedi vai col bus. E sé arrivi prima con il monopattino elettrico che con l'automobile è perché bruci tutti i semafori rossi come spesso fanno quelli col monopattino. Dovrebbero multarvi tutti!

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a David
David arrivo prima perché voi siete incolonnati, sveglia...

Dapat 1 anno fa su tio
Beh , visto che il tram forse arriverà quando le macchine volano…, può essere un’alternativa

Luielei 1 anno fa su tio
…ecco ci mancavano solo questi pseudo mezzi di trasporto sulle strade di Lugano a rompere i zebedei…oltre a monopattini elettrici…mini moto elettriche e via dicendo…tutti senza casco…un pericolo ! Quando ti dicevano che per guidare un auto ci vogliono mille occhi…oggi non bastano più!

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a Luielei
A rompere gli zebedei sono quelli che usano l'auto in città...(per fare 1 km...). Io sono per ridurre al minimo zone transitabili in auto nei centri abitati e in quelle poche zone velocità a 30 Km/h. A molti farebbe bene camminare di piú o usare la bicicletta.

RemusRogue 1 anno fa su tio
Risposta a Luielei
Luilei non preoccuparti che toglieranno le automobili da certe strade almeno non vi diamo più fastidio con biciclette e monopattini elettrici 😅

Dapat 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
👍🏼👍🏼

UtenteTio 1 anno fa su tio
Come no, si santifica tanto la "mobilità lenta" ma appena vedono una bici in Via Nassa i bravi commercianti intoccabili che si credono vip, si inalberano, nemmeno fosse una bici bomba. Stessa cosa la polizia che per una bicicletta perdono anche 20 minuti, perché devono controllare se sei un criminale.

Tao2023 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
Che esagerato, la tua descrizione non corrisponde ai fatti.
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