«Rischio di esclusione di varie famiglie dal servizio» scrivono i firmatari Cappelletti, David, Fumasoli, Ghisletta, Zoppi e Sargenti
LUGANO - L'affollamento alla mensa di Davesco-Soragno alimenta il dibattito politico e genera subito un'interpellanza firmata da Edoardo Cappelletti (PC – Gruppo PS-PC e primo firmatario), Mattea David (PS), Demis Fumasoli (FA), Raoul Ghisletta (PS), Carlo Zoppi (PS) e Aurelio Sargenti (PS).
«Se da un lato tale situazione denota un aumento della domanda per la mensa in questione, dall’altro sottende un rischio di esclusione di varie famiglie da questo servizio. Ne consegue l’interrogativo secondo cui, almeno per quanto concerne Davesco-Soragno, il servizio mensa e di trasporto non riesca a rispondere pienamente alle necessità della cittadinanza» scrivono i firmatari.
Il riferimento è a una comunicazione del Comune inviata ai genitori «a limitare la presenza in mensa dei propri figli alle strette necessità lavorative, essendo il servizio concepito essenzialmente per favorire la conciliabilità lavoro-famiglia».
Così, scrivono gli interpellanti, «pur comprendendo le difficoltà generate da un immediato e incerto aumento dell’affluenza, il timore è comunque che una reazione come quella dell’autorità possa tendere a scoraggiare se non a limitare in modo più generale l’accesso a un servizio che, nell’ottica di garantire nel tempo la conciliabilità tra lavoro e famiglia, dovrebbe semmai essere debitamente e puntualmente potenziato».
Di qui le domande oggetto dell'interpellanza: «Che dimensioni assume e come si motiva l’aumento delle richieste d’iscrizione al servizio di Davesco-Soragno, rispettivamente l’insufficiente offerta messa a disposizione dallo stesso? Come, per quale lasso di tempo e con quali conseguenze si prevede di dare seguito all’invito tendente a limitare il ricorso alla mensa a ‘‘strette necessità lavorative’’ delle famiglie?».
E ancora: «Cosa si intende con ‘‘strette necessità lavorative’’ e in che misura il mancato adempimento di tale criterio impedirebbe di riconoscere un’asserita ‘‘reale esigenza di conciliabilità’’? Se, come affermato dalla responsabile dei Servizi extrascolastici, la Città non ha intenzione di effettuare ‘‘controlli mirati’’, perché questa evenienza è stata comunicata ai genitori?».
I firmatari inoltre chiedono «se sono previsti degli inconvenienti anche sul fronte del trasporto, l’unica soluzione consiste nel ricorso a un pulmino supplementare o possono essere considerati altri provvedimenti? Vi sono anche altre mense della Città che hanno dovuto o intendono procedere in modo analogo al caso di Davesco-Soragno per rispondere all’aumento delle richieste?».
Fra le questioni conclusive poste, anche «quali passi si intendono muovere per garantire nel breve termine la piena accessibilità del servizio a Davesco-Soragno e, se del caso, nelle altre strutture interessate dal problema?».