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CANTONEDalle favelas brasiliane alle montagne della Svizzera per vedere la neve

02.12.23 - 14:42
Il sogno di Bruno, gravemente malato e aiutato da “Noi ci Siamo”, una delle associazioni vincitrici del Premio Mari
Ti-Press
Dalle favelas brasiliane alle montagne della Svizzera per vedere la neve
Il sogno di Bruno, gravemente malato e aiutato da “Noi ci Siamo”, una delle associazioni vincitrici del Premio Mari

CHIASSO - Minori in difficoltà, ragazzi maltrattati o in contrasto con i genitori per motivi legati a droga, alcol e abuso dei social. E ancora giovani in cerca di sostegno, sia esso materiale che spirituale. A questo universo dalle mille sfaccettature, che sempre più spesso travolge i più piccoli, si dedica da anni l’attività instancabile dei volontari di Telefono Sos Infanzia, l’associazione presente a Chiasso dal 1988, coordinata da Paolo Frangi. (Il numero a cui rivolgersi, in caso di necessità è 091 682 33 33 sito: www.adonet.net ).

Ti-PressPaolo Frangi

E proprio questa mattina, 2 dicembre, tutti si sono ritrovati a Chiasso nella sala del Consiglio comunale dove è stato consegnato il Premio Mari, nato in ricordo del fondatore e coordinatore dell’associazione Federico Mari. Un riconoscimento, giunto all’ottava edizione, conferito a tutte le associazioni che portano avanti progetti legati ai minori, attive in Ticino e non (anche all’estero). Tutte associazioni che hanno caratteristiche comuni: sono formate da volontari, sono di piccole dimensioni e agiscono in prima persona senza sostegno dello Stato.

«Abbiamo voluto e potuto creare questo premio annuale grazie a un generoso lascito di una benefattrice - racconta la storica dell’associazione Tina Mantovani - L’anno scorso abbiamo registrato ben 50 casi di minori in difficoltà, 35 di questi erano casi complessi e hanno richiesto un intervento di un volontario. Simili situazioni poi vengon da noi passati all’associazione "La Sorgente" con la quale collaboriamo e che si occupa degli ulteriori passaggi formali». 

Ti-PressTina Mantovani

Un impegno fondamentale dunque che non prevede purtroppo rallentamenti ma che richiede una presenza costante sul territorio. Il Premio Mari è andato quest’anno a 5 associazioni, tutte impegnate in attività decisive in tale settore. 

Questo l’elenco dei premiati che riceveranno 5mila franchi per ogni singolo progetto. In otto anni sono stati distribuiti 150mila franchi per i minori. 

I premiati

    • Associazione Aletheia RCS - Refugee Camp Support.
    • Associazione RIDERE PER VIVERE.
    • Associazione Chajra Runaj Masis.
    • Associazione Solidarietà con i bambini del Congo -RDC.
    • Associazione “Noi ci Siamo”.

Proprio quest’ultima ha sviluppato il progetto “Super eroi”. «L’associazione "Noi ci Siamo" è stata creata nel 2014 dopo la nascita di Fiamma una bimba di Biasca, venuta al mondo con una rara malattia genetica, la Fop. Da allora l’associazione si è impegnata per far conoscere in tutto il mondo e per sensibilizzare su simili malattie. E tra i progetti c’è quello chiamato “Super Eroi” che punta a esaudire i desideri di ragazzi gravemente malati che vivono in ogni parte del mondo», racconta Mantovani. 

«A raccogliere il testimone, quest’anno è stato Bruno, un 15 enne brasiliano gravemente malato, che dalle favelas dove vive aveva il sogno di vedere la Svizzera, le sue montagne e la neve e assistere a una partita dei suoi eroi calcistici del Milan. E così è stato fatto. Il ragazzo è già stato da noi e ha potuto esaudire il suo sogno», racconta Tina Mantovani che non nasconde la «grandissima emozione provata nel cercare di rendere felice Bruno. Negli anni abbiamo compiuto diverse azioni ma questa mi ha veramente toccata nel profondo», conclude Tina Mantovani. 

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COMMENTI
 

Dan1962 1 anno fa su tio
Non partiranno più

D.Estra Semore 1 anno fa su tio
Risposta a Dan1962
Appunto. In Svizzera non ci s9no bambini gravemente malati con sogni da esquire. Ma quanta ipocrisia in queste associazioni che aiutano I poveri all'estero e fanno pattire quelle persone di casa nostra Ecco dove vanno a finire i soldi delle nostre profumate tasse.

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a D.Estra Semore
Ecco che inizia la paranoia. Anch’io penso che con quei soldi si poteva aiutare qualcuno in altri modi, ma è lo scopo dell’associazione. Ma le nostre tasse, tranquillo, non c’entrano proprio niente. Era solo un pretesto da parte vostra per vomitare un po’ di xenofobia prima di andare a messa, vero?
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