Inchiesta chiusa, la reazione del consigliere di Stato: «Solidarizzo umanamente»
BELLINZONA - È ufficiale: l'inchiesta sul caso Gobbi è stata chiusa. Secondo quanto riporta il comunicato diramato dal Ministero pubblico, il procuratore generale Andrea Pagani ha messo la parola fine sull'indagine riguardo la gestione dell'incidente stradale occorso al consigliere di Stato Norman Gobbi, lo scorso novembre in Alta Leventina.
Dalla nota si apprende che Pagani ha prospettato un decreto di abbandono per l'ufficiale di picchetto. Mentre per il sottufficiale superiore di Gendarmeria di picchetto la sera dei fatti e per il capo gruppo in servizio quella notte, è stato prospettato un atto d'accusa per l'ipotesi di reato di favoreggiamento. Per il secondo, l'ipotesi di reato viene prospettata in via principale nella forma della correità, subordinatamente in quella della complicità.
Secondo la procura, dunque, i due agenti avrebbero cercato di agevolare il direttore del Dipartimento delle istituzioni poiché era risultato leggermente positivo al primo alcol test. Il secondo test all'etilometro, effettuato a distanza di circa due ore, era poi risultato negativo. Mentre il consigliere di Stato si sarebbe dovuto sottoporre a delle analisi del sangue.
I legali dei poliziotti avranno dieci giorni di tempo per opporsi davanti alla pretura penale.
Il Procuratore generale infine ricorda che per tutti vale il principio della presunzione di innocenza fino all'emanazione di una decisione definitiva e che nei confronti del Consigliere di Stato non è pendente alcun procedimento penale.
La reazione di Norman Gobbi - Dopo aver appreso la decisione del procuratore generale, non è mancata la reazione del consigliere di Stato, con una nota inoltrata ai media. «Solidarizzo umanamente con i due agenti manifestando piena fiducia nella Magistratura, così come nel Corpo della Polizia cantonale e a tutti gli agenti», ha dichiarato. La decisione del procuratore generale, scrive Gobbi, «chiude definitivamente qualsivoglia ipotesi di mio coinvolgimento nell’intervento della Polizia cantonale a seguito dell’incidente occorsomi nel novembre 2023 e smentisce ancora ogni illazione e maldicenza di cui sono stato oggetto».