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CANTONERinunciano alle cure, pur di pagare meno

04.11.24 - 06:30
Entro il 30 novembre si può cambiare cassa malati (o modello). Ticinesi in fermento. E si delineano alcuni trend. La parola a due esperti.
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Nei riquadri: Fabio Pizzotti (sopra) e Mirko Giorgi.
Nei riquadri: Fabio Pizzotti (sopra) e Mirko Giorgi.
Rinunciano alle cure, pur di pagare meno
Entro il 30 novembre si può cambiare cassa malati (o modello). Ticinesi in fermento. E si delineano alcuni trend. La parola a due esperti.

BELLINZONA - C'è fermento tra i ticinesi. La data limite fissata sull'agenda è quella del 30 novembre. È il termine entro cui cambiare modello di assicurazione sanitaria o addirittura cassa malati. «Il periodo è sicuramente frenetico – commenta Fabio Pizzotti, direttore di Swiss Life Select e responsabile della filiale di Bellinzona –. L'aumento medio del 10,5% del costo della copertura di base LAMal ha indotto molti ticinesi a verificare se esistono possibilità di ottimizzazione». 

I dubbi – Confusione. Paura di sbagliare. Per molti si è di fronte a un bivio. E spesso non si hanno sufficienti nozioni per fare la scelta più giusta. «Sembra incredibile – fa notare Pizzotti –, ma molte persone hanno ancora la convinzione che il cambio di assicurazione di base sia possibile unicamente se si è in ottima salute».

Priorità al premio – Questo la dice lunga su quanto i vari consulenti in questo periodo siano bombardati da domande di ogni genere. Mirko Giorgi, broker indipendente, è parecchio sollecitato sul tema. «Agli occhi dell'assicurato – spiega – la cosa più importante attualmente sembra essere il premio più che la copertura. Non c'è più l'idea di tenere sia la copertura di base sia le complementari presso il medesimo assicuratore. Si scorporano le due coperture, andando a caccia del risparmio». 

Il monito – Giorgi tuttavia pone l'accento su un aspetto chiave. «Bisogna stare attenti a toccare alcune coperture complementari. Se in passato si è avuto qualche problema particolare, va menzionato nello stato di salute. La nuova compagnia potrebbe rifiutare la persona o metterle una riserva su uno specifico problema. Tornare indietro non si può più e così si rischia di restare scoperti in certi ambiti». 

Disposti a rischiare – Tanti però sembrano disposti a rischiare. «Molti ticinesi preferiscono rinunciare a determinate prestazioni – dice Pizzotti –. Ad esempio noto che si rinuncia alla copertura per l'ospedalizzazione in una camera privata, optando per quella in comune. Oppure alle coperture per questioni dentarie».

Anche i benestanti sono preoccupati – Ed è chiaro che dal momento in cui si mette nero su bianco il cambiamento se poi si presenta il disagio non si è più coperti come in passato. «Non sono solo le persone in difficoltà economica a valutare cambiamenti di modello – sottolinea Pizzotti –. Stavolta la questione ha toccato anche i ceti più benestanti». 

Medico di famiglia: conviene? – Tra i modelli più "sponsorizzati" spicca quello del medico di famiglia, in cui ogni decisione sanitaria deve passare dal dottore di base. Davvero è così conveniente? Ancora Pizzotti: «È sicuramente il modello più richiesto al momento. Bisogna però informarsi bene e se possibile rivolgersi a un esperto. Perché alcune compagnie infatti prevedono delle restrizioni in merito a questo modello». 

Occhio ai dettagli – Giorgi aggiunge: «No, assolutamente no. Il modello medico di famiglia, dal mio punto di vista, non è sempre il più economico. Dipende dalla compagnia. Il modello conviene quando il medico di famiglia fa parte della lista dei medici della compagnia. Se così non fosse, bisogna allora ricorrere al modello con "medico di famiglia a libera scelta". E allora il premio lievita».

La via virtuale – Si fa strada anche l’approccio virtuale. «Sempre di più le compagnie propongono i modelli telemedicina, chat o app come primo contatto – illustra Giorgi –. Ma anche qui non per forza il premio è economico. C’è anche la tendenza a prendere sempre più in considerazione i centri della salute come punto di primo riferimento».

Libertà con preavviso – E il modello Tell Med? Prevede di dovere avvisare la cassa malati ogni volta che si deve andare da un medico. Assoluta libertà, ma col vincolo del preavviso. «Può essere un'ottima soluzione per ridurre il premio della LAMal – precisa Pizzotti –. Però anche in questo caso non si può generalizzare. Alcuni contratti rischiano di essere molto vincolanti per l'assicurato. È davvero importante documentarsi prima di cambiare». 

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